Giornata negativa per le borse continentali, innervosite dalle tensioni geopolitiche in Asia dopo il lancio da parte della Corea del Nord di un missile che ha sorvolato il Giappone. Dinamica che ha portato Stati Uniti, Corea del Sud e Giappone a richiedere una riunione d’urgenza del Consiglio di Sicurezza dell’Onu.
A Piazza Affari il Ftse Mib archivia le contrattazioni in calo dell’1,5% a 21.408 punti, sostanzialmente allineato con il Dax di Francoforte (-1,5%) mentre il Cac 40 di Parigi (-0,9%), il Ftse 100 di Londra (-0,9%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,9%) contengono meglio le perdite, approfittando anche del ritorno sulla parità di Wall Street dopo un avvio in rosso.
Da segnalare comunque la rottura di importanti livelli tecnici, con l’Eurostoxx, il Dax e il Cac che hanno bucato al ribasso la media mobile a 200 giorni, livello a cui si è avvicinato anche il Ftse 100 e che potrebbe rappresentare un primo segnale di correzione da parte degli indici.
Il clima di incertezza agevola i beni di rifugio, in particolare l’oro che è arrivato a ridosso dei 1.325 dollari l’oncia per poi tornare in area 1.317 dollari, complice anche la parziale risalita del biglietto verde. Sul Forex infatti la valuta americana ha recuperato dai minimi intraday, pur restando debole, con il cambio euro/dollaro a 1,203 e quello con lo yen in area 109.
L’avversione al rischio ha portato a incrementare gli acquisti sul mercato obbligazionario europeo, inizialmente verso i Paesi percepiti come più sicuri. Lo spread Btp-Bund si colloca a 171 punti base, con il rendimento del decennale italiano in area 2,05 per cento.
Tra le materie prime si registra un nuovo calo del Wti, che torna sotto quota 46 dollari, in un mercato che valuta la chiusura di oltre il 10% della capacità di raffinazione negli Stati Uniti per via della tempesta Harvey.
Tornando a Piazza Affari, le vendite colpiscono la totalità dei titoli appartenenti al listino principale. Tra i più penalizzati BANCO BPM (-3,8%), SAIPEM (-3,7%), MEDIASET (-3,6%) e BANCA GENERALI (-3,2%), su cui pesa anche il taglio del giudizio a ‘sell’ da parte di Citigroup.
Arretra anche TELECOM ITALIA (-2,7%), appesantita in parte dalle vicende legate a Vivendi e in parte dal downgrade di Bernstein a ‘market perform’ con target price a 0,9 euro. Resistono invece ENI (-0,2%), SNAM (-0,4), ITALGAS (-0,4%), RECORDATI (-0,4%) e A2A (-0,4%), le migliori del listino principale.