Il titolo della raffineria italiana conferma oggi il superamento della resistenza in area 1,98 euro e si porta a 2,03 euro, con un guadagno del 1,6% e una sovraperformance del 1,4% sull’indice Ftse Italia Oil&Gas e su quello Ftse mid cap.
Una rottura importante dopo una fase di accumulo (compresa tra la linea verde e bianca nel grafico) che si è protratta dal 31 luglio alla seduta di ieri, con il superamento del sopracitato livello. Ricordiamo che la conferma della rottura viene data dal pull back sul supporto a 1,98 euro. Nelle inversioni al rialzo di un titolo, il movimento di ritorno si verifica statisticamente spesso e rappresenta il momento più delicato.
Probabilmente, come da noi scritto nell’articolo del 1 agosto “Saras – Cala Ebitda nel 1° sem17, ma le prospettive 2017 restano positive”, il mercato si è accorto che la reazione negativa ai risultati semestrali è stata eccessiva, cominciando così una fase di congestione, di attesa. Evidentemente la situazione negli Usa, dove l’uragano harvey ha portato alla chiusura di diverse raffinerie, sta fungendo, almeno per il momento, da catalyst per il titolo.
Secondo quanto riportato da Reuters infatti ammonterebbe a circa 2 milioni la capacità di raffinazione bloccata negli Stati Uniti. Cosa che evidentemente, il mercato, pensa possa favorire i margini di raffinazione delle raffinerie europee. Ricordiamo che prossimamente saranno pubblicati i margini EMC Benchmark, che rappresentano spesso un catalyst importante per i prezzi.