Nella seconda domenica di settembre si terrà nella cittadina di Carpi una consultazione popolare in cui i partecipanti dovranno decidere se la multi-utility locale dovrà fondersi o meno con una delle tre seguenti società: Hera, Tea Mantova e Estra/Piacere.
Ricordiamo che a fine ottobre 2015 il gruppo presieduto da Tomaso Tommasi di Vignano e altri sei operatori, fra cui la mantovana Tea, avevano presentato le proprie manifestazioni di interesse a partecipare alla gara pubblica finalizzata alla individuazione di una partnership industriale per Aimag. Una mossa fondamentale per il gruppo romagnolo non quotato in vista della partecipazione alle gare con le quali a partire dal 2017 si aggiudicheranno le concessioni per il servizio di distribuzione del gas. Hera, già azionista col 25%, punterebbe al 51% del capitale sociale di Aimag oppure direttamente alla fusione.
L’operazione rientrerebbe perfettamente nella strategia della multi-utility bolognese, ribadita nell’ultimo piano industriale al 2020 presentato lo scorso 11 gennaio, in cui i vertici di Hera hanno detto di aspettarsi di concludere in arco di Piano operazioni di M&A che dovrebbero contribuire positivamente all’Ebitda consolidato del gruppo per circa 106 milioni di euro.
A piazza Affari, le quotazioni di Hera alle ore 11:40 sono in rialzo dell’1,1% rispetto alla già positiva chiusura di ieri, registrando così una performance borsistica decisamente superiore a quella del Ftse Italia Servizi Pubblici (+0,4%).