Il Ftse Italia Banche termina l’ottava in calo dell’1% penalizzato dalle parziali prese di profitto su alcuni titoli a fronte di quelli europeo poco mosso (-0,2%). Andamento opposto per il Ftse Mib (+0,5%) che beneficia anche di alcuni dati macro positivi, tra cui la conferma della crescita del Pil nel secondo trimestre (+1,5% annuo) e il buon andamento dell’attività manifatturiera, certificato dal Pmi di luglio salito a 56,3 punti.
Tornando al comparto bancario, andamento sostanzialmente positivo per i titoli del Ftse Mib, con la sola eccezione di Unicredit (-2,7%) su cui sono scattati i realizzi dopo essere stata tra le banche che avevano corso di più nell’ultimo periodo. Bene Mediobanca (+1,2%) seguita da Bper (+1,1%). Terminano sopra la parità Banco Bpm (+0,1%) e Intesa (+0,1%) con quest’ultima che ha selezionato la short list dei potenziali acquirenti per la cessione del portafoglio da 1,35 miliardi di npl. Moderato calo per Ubi (-0,1%), la cui performance rimane la migliore da inizio anno (+58,5%).
Tra le Mid Cap sia Popolare Sondrio sia Credem terminano con ribassi poco sotto l’1 per cento.
Nello Small Cap Carige lascia sul terreno il 2,9% nonostante abbia confermato che il processo di dismissione degli asset non core, da cui il management punta a ricavare circa 200 milioni nell’ambito del rafforzamento patrimoniale previsto per fine anno, sta rispettando i tempi previsti. Inoltre, il prossimo 13 settembre è fissato il cda per esaminare il nuovo piano industriale predisposto dal neo Ad Paolo Fiorentino.
In luce Banca Profilo (+4,3%) mentre Creval riesce a contenere le perdite appena sotto la parità (-0,1%).