Dopo un agosto caldo per il titolo a Piazza Affari, con il gruppo guidato da Sergio Marchionne al centro dei rumors su possibili operazioni di M&A, il manager italo canadese ha fatto il punto della situazione, rispondendo alle domande di giornalisti in occasione del Gran Premio di Monza di Formula 1.
L’Ad di Fca ha smentito qualsiasi trattativa con partener cinesi, dichiarando di non essere stato approcciato da nessuno. Marchionne ha inoltre negato di essere al lavoro per un big deal al momento, anche se non ha escluso che un’operazione possa avvenire prima dell’aprile 2019, data in cui dovrebbe lasciare il suo incarico.
Per ora, comunque, il focus resta sul raggiungimento degli obiettivi al 2018, mentre si comincia già a pensare al nuovo piano al 2022. Se da una parte l’ipotesi di un eventuale matrimonio è stata momentaneamente accantonata, dall’altra il manager ha confermato l’intenzione di scorporare il segmento della componentistica.
Marchionne si augura infatti che uno spin off di Magneti Marelli possa avvenire prima della fine del 2018, purificando così il gruppo da asset che non appartengono a un produttore auto per preparare la strada a una futura fusione.
Per quanto riguarda lo scorporo dei marchi del lusso, il manager ha sottolineato che al momento è quasi impossibile prevedere una separazione da Alfa Romeo e Maserati, ritenendole ancora due realtà fondamentalmente immature.
Il concetto di separare il mass market da quello premium è sicuramento quello giusto, ma i due brand non sono ancora in grado di reggersi sulle proprie gambe da sole. Se ci saranno occasioni di procedere con tali operazioni Fca le coglierà, ma secondo il manager non sarà di sicuro prima della sua uscita dal gruppo e quindi non prima del 2019.
Infine, Marchionne ha voluto rassicurare in merito alla flessione del mercato americano. Il calo in tale area era totalmente previsto e legato principalmente alla riduzione delle consegne alle flotte. Da ottobre in poi le differenze cominceranno a scomparire e il gruppo dovrebbe ottenere risultati più in linea con il passato.
Commento:
Non sembrano essere emerse sostanziali novità dalle parole del numero uno di Fca, a partire dalla smentita di una trattativa con un player cinese. Operazione che appariva comunque difficilmente percorribile data la probabile opposizione dell’amministrazione Trump.
Il primo punto in agenda resta sempre il raggiungimento dei target del piano al 2018, mettendo in ordine i conti del gruppo per spianare la strada a un futuro deal. Un contributo in tal senso arriverà poi dallo spin off dei business della componentistica, che aiuterà il processo di de-leverage. Se uno scorporo di Magneti Marelli sembra dunque ormai scontato, resta da capire quanto tale asset verrà valutato, con gli analisti che stimano una cifra di 4-5 miliardi.
Rimane infine la questione legata ad Alfa Romeo e Maserati. La separazione da tali brand renderebbe più appetibile Fca per un’eventuale acquisizione, permettendo ai potenziali interessati di concentrarsi sul core business del gruppo, il segmento Suv/pick-up in area Nafta.
Al momento, comunque, sembra più probabile una vendita o uno spin-off di Alfa Romeo piuttosto che di Maserati, dato che Marchionne aveva dichiarato in precedenza di ritenere fondamentale il brand del tridente per lo sviluppo del business dell’elettrico.