Seduta fiacca per le borse europee, in una giornata povera di spunti complice la chiusura per festività di Wall Street. Il Ftse Mib di Milano archivia le contrattazioni in flessione dello 0,3% a 21.790 punti, sostanzialmente in linea con gli altri indici continentali. Chiudono lievemente negativi, infatti, anche il Dax di Francoforte (-0,3%), il Ftse 100 di Londra (-0,4%) e il Cac 40 di Parigi (-0,4%) mentre termina più arretrato l’Ibex 35 di Madrid (-0,8%).
In assenza di dati macro rilevanti gli investitori hanno privilegiato un atteggiamento prudente, dopo il test nucleare effettuato nel week end dalla Corea del Nord e in vista del meeting della Bce di giovedì. Secondo gli esperti di Morgan Stanley il numero uno dell’Eurotower, Mario Draghi, potrebbe tralasciare il consueto riferimento alla possibilità di aumentare gli acquisti mensili di titoli. Un messaggio che verrebbe interpretato dai mercati come un accenno implicito all’avvio del tapering, anche se non ci dovrebbero essere annunci espliciti fino al prossimo convegno di ottobre.
Il clima incerto nell’area Asia-Pacifico continua a favorire i beni rifugio, in primis l’oro a 1.335 dollari l’oncia. Sul Forex è ancora ben comprato lo yen, in rialzo sia sul dollaro (USD/JPY a 109,6) sia, in misura minore, sull’euro (EUR/USD a 130,5). La moneta unica si è infatti rafforzata in giornata, tornando a quota 1,192 rispetto al biglietto verde.
Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund si assottiglia in area 166 punti base, con il rendimento del decennale italiano in lieve calo al 2,03 per cento.
A Piazza Affari spicca LEONARDO (+3,9%), agevolato probabilmente delle tensioni geopolitiche provenienti dallo scacchiere asiatico. Bene anche TENARIS (+1,6%), STM (+1,3%) e GENERALI (+0,6%), quest’ultima grazie anche all’innalzamento del giudizio da ‘hold’ a ‘buy’ da parte di Hsbc con target price da 15,3 euro a 17 euro.
In fondo al listino scivolano invece BANCO BPM (-2,3%) ed EXOR (-2,2%). In ribasso anche TELECOM ITALIA (-1,5%), sempre penalizzata dall’incertezza sul golden power e sull’eventuale aggregazione della rete con ENEL (-0,6%), con l’Ad Starace che si è detto non interessato. Intanto il titolo del colosso elettrico ha aggiornato il record dal 2008 a 5,15 euro
Sempre fra le utilities resiste SNAM (-0,2%), su cui Hsbc ha alzato il target price a 4,3 euro da 4,1 euro, mantenendo la raccomandazione ‘hold’.
Negativa FCA (-1,2%) dopo i record della scorsa ottava. Nel weekend l’Ad Marchionne ha smentito qualsiasi trattativa con partner cinesi, dichiarando di non essere stato approcciato da nessuno. Il manager ha inoltre negato di essere al lavoro per un big deal al momento, anche se non ha escluso che un’operazione possa avvenire prima dell’aprile 2019, data in cui dovrebbe lasciare il suo incarico.
Fuori dal listino principale brilla FINCANTIERI (+7,3%), che beneficia degli esiti dell’incontro presso il Forum Ambrosetti di Cernobbio tra il ministro francese Le Maire ed Emma Marcegaglia, presidente di Business Europe, l’associazione europea degli industriali. Il ministro d’Oltralpe ha confermato che Fincantieri è la miglior soluzione per Stx France e che entro l’11 settembre si cercherà di chiudere il deal.