Prosegue in territorio negativo la seduta dei principali listini continentali, appesantiti dalle tensioni in Asia, in una giornata che vedrà Wall Street chiusa per il Labor day. Intorno alle 12:10 il Ftse Mib di Milano arretra dello 0,3% in area 21.790 punti. Deboli anche il Ftse 100 di Londra (-0,1%), il Cac 40 di Parigi (-0,3%), il Dax di Francoforte (-0,5%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,7%).
In una giornata povera di appuntamenti macro rilevanti, gli investitori mantengono un atteggiamento cauto, dopo il test nucleare effettuato dalla Corea del Nord nel week end che ha rinvigorito le tensioni nell’area Asia-Pacifico. Oggi si riunirà il Consiglio di Sicurezza dell’Onu, con gli Stati Uniti pronti a aumentare le sanzioni e a utilizzare il proprio arsenale nucleare, mentre la Corea del Sud ha condotto in mattinata manovre militari con missili balistici.
La prudenza degli investitori è inoltre giustificata dall’attesa per il meeting della Bce di giovedì. Secondo gli esperti di Morgan Stanley, è improbabile che vengano annunciate novità sulla riduzione degli stimoli monetari, che verranno presumibilmente rimandate al convegno seguente, in ottobre.
Nella riunione di questa settimana, invece, Mario Draghi potrebbe evitare il consueto riferimento alla possibilità di aumentare gli acquisti mensili di titoli. Un messaggio che verrebbe interpretato dai mercati come un accenno implicito al prossimo avvio del tapering. Probabile infine una revisione al ribasso delle proiezioni sull’inflazione, che dovrebbe comunque mantenere un trend ascendente.
Restano ben intonati i beni rifugio, sostenuti dal clima di tensione. Fra le materie prime l’oro rimane in rialzo a 1.335 dollari l’oncia, mentre il petrolio resta debole con Wti e Brent rispettivamente a 47,4 e a 53,3 dollari al barile.
Sul Forex è ancora ben comprato lo yen, in rialzo sia sul dollaro (USD/JPY a 109,5) sia, in misura minore, sull’euro (EUR/USD a 130,5). La moneta unica si è infatti rafforzata in mattinata, tornando a quota 1,192 rispetto al biglietto verde.
Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund si assottiglia in area 167 punti base, con il rendimento del decennale italiano in lieve calo al 2,04 per cento.
A Piazza Affari spicca LEONARDO (+2,5%), agevolato probabilmente delle tensioni geopolitiche provenienti dallo scacchiere asiatico. Bene anche SAIPEM (+0,8%), STM (+0,7%) e GENERALI (+0,6%), quest’ultima grazie anche all’innalzamento del giudizio da ‘hold’ a ‘buy’ da parte di Hsbc con target price da 15,3 euro a 17 euro.
In fondo al listino scivolano invece i bancari BPER (-1,6%) e BANCO BPM (-1,9%), oltre a FCA (-1,4%), EXOR (-1,8%) e TELECOM ITALIA (-1,6%), sempre penalizzata dall’incertezza sul golden power e sull’eventuale aggregazione della rete con Enel, con l’Ad Starace che si è detto non interessato.
Fuori dal listino principale brilla FINCANTIERI (+4,8%), che beneficia degli esiti dell’incontro presso il Forum Ambrosetti di Cernobbio tra il ministro francese Le Maire e Emma Marcegaglia, presidente di Business Europe, l’associazione europea degli industriali. Il ministro d’Oltralpe ha confermato che Fincantieri è la miglior soluzione per Stx France e che entro l’11 settembre si cercherà di chiudere il deal.