Nell’ultima ottava il Ftse Italia Servizi Pubblici ha registrato una performance positiva dell’1% grazie ai tre rialzi consecutivi portati a casa nelle ultime tre sedute che hanno più che compensato le lievi flessioni delle quotazioni riportate nelle giornate di lunedì e di martedì.
Il paniere del settore utility e delle rinnovabili è così riuscito ad agguantare nella chiusura di seduta di venerdì il nuovo record storico a 28.152,3 punti, battendo di poco il precedente che era stato raggiunto lo scorso 17 agosto a 28.150,7 punti.
Nella scorsa settimana, il Ftse Italia Servizi Pubblici è riuscito a fare meglio non soltanto dell’indice principale del listino milanese, cioè il Ftse Mib (+0,5%), ma anche dello Stoxx Europe 600 Utilities. A differenza dell’ottava compresa tra il 21 e il 25 agosto, nelle ultime cinque sedute tutte le Big e Mid Cap italiane del comparto in esame hanno registrato una performance settimanale positiva.
Nel dettaglio, A2A (+2,7%) è stata la protagonista indiscussa tra i titoli delle società a maggiore capitalizzazione nell’ultima settimana. Grazie a questo rialzo, i corsi delle azioni della multi-utility lombarda hanno più che recuperato quanto avevano perso nell’ottava precedente (-2,4%). A trainare le quotazioni dei titoli del gruppo guidato da Luca Valerio Camerano anche la possibilità che si possa arrivare entro tempi non troppo lunghi alla conclusione del caso EPCG. L’udienza presso l’Alta Corte del Montenegro riguardante il congelamento della partecipazione del 41,78% nel capitale della montenegrina EPCG, inizialmente fissata per il 25 agosto, è stata programmata per 15 settembre. Ricordiamo che lo scorso 25 luglio il gruppo guidato da Luca Valerio Camerano aveva ricevuto la notifica di un provvedimento di sequestro cautelare della propria quota in EPCG. Il provvedimento di “blocco” è stato emesso in connessione al già noto procedimento relativo ai servizi infragruppo resi da A2A alla medesima EPCG tra il 2010 e il 2012 e menziona il fatto che A2A stessa sarebbe ora soggetto sottoposto a indagini.
Rialzi inferiori per Snam (+1,2%) ed Enel (+0,9%), con i titoli del colosso elettrico italiano che hanno registrato, in chiusura di seduta di venerdì, il nuovo massimo dell’anno a 5,14 euro, livello che non vedeva dall’autunno del 2008. Una spinta importante alle quotazioni di Enel è arrivata dall’annuncio di una prossima riorganizzazione societaria in Cile che è in linea con alcuni degli obiettivi strategici del gruppo guidato da Francesco Starace, fra cui la semplificazione degli assetti proprietari delle società quotate cilene all’interno dell’area di consolidamento.
Passando alle Mid Cap, acquisti su Ascopiave (-3,2%) che è riuscita a riconquistare la soglia di 3,60 euro, in assenza di notizie societarie rilevanti. Ben comprate anche Iren (+2,4%) ed Hera (+1,6%). Con riferimento alla multi-utility bolognese la prossima domenica i cittadini di Carpi dovranno decidere se Aimag dovrà fondersi o meno con una delle tre seguenti società: Hera, Tea Mantova e Estra/Piacere. Ricordiamo che a fine ottobre 2015 il gruppo presieduto da Tomaso Tommasi di Vignano e altri sei operatori, fra cui la mantovana Tea, avevano presentato le proprie manifestazioni di interesse a partecipare alla gara pubblica finalizzata alla individuazione di una partnership industriale per Aimag. Una mossa fondamentale per il gruppo romagnolo non quotato in vista della partecipazione alle gare con le quali a partire dal 2017 si aggiudicheranno le concessioni per il servizio di distribuzione del gas. Hera, già azionista col 25%, punterebbe al 51% del capitale sociale di Aimag oppure direttamente alla fusione.
Nell’ambito delle società a bassa capitalizzazione, cioè le Small Cap, nelle ultime due sedute della scorsa settimana sono tornati a farsi sentire i compratori su Falck Renewables che ha così concluso l’ottava con un rialzo dell’1,8% rispetto alla chiusura del 25 agosto. Proprio venerdì, il gruppo guidato da Toni Volpe ha reso noto il closing dell’acquisizione di Vestavind Kraft, società che detiene due progetti eolici approvati in Norvegia per una capacità complessiva di circa 70 MW. La partecipazione è stata rilevata da Svelgen Kraft Holding con un esborso di circa 2,2 milioni, interamente autofinanziato, oltre a un potenziale earn-out di 3,8 milioni, a valle della decisione finale dell’investimento.
Ottava senza variazioni di rilievo per TerniEnergia (-0,5%), con le quotazioni che non riescono ad allontanarsi dalla soglia di 1 euro. Ricordiamo che venerdì mattina il gruppo quotato sul segmento Star di Borsa Italiana ha comunicato che la controllata Softeco Sismat guiderà il progetto “Inclusion”, interamente finanziato dall’Unione Europea, tramite l’Agenzia europea per l’innovazione e le reti. Il progetto, di durata triennale, riceverà un finanziamento europeo complessivo di circa 2,9 milioni nell’ambito del programma Horizon 2020 e coinvolgerà partner di 7 Paesi europei.
Bilancio settimanale negativo per K.R. Energy (-2,9%), nonostante l’exploit (+9%) registrato venerdì con volumi elevati.