Aeroporto di Bologna – Business aviation traina i conti nel 2Q 2017, utile raddoppiato

Aeroporto di Bologna ha archiviato il trimestre aprile-giugno 2017 con ricavi (aeronautici e non aeronautici) per 23,7 milioni, in aumento del 15% rispetto al pari periodo del 2016, grazie ad una crescita superiore al 20% dei ricavi da servizi aeronautici (58,5% del fatturato) e oltre l’8% dei ricavi da servizi non aeronautici (41,5% del totale).

Le attività aeronautiche comprendono attività di gestione, manutenzione e sviluppo degli aeroporti mentre le attività non aeronautiche sono quelle legate allo sviluppo delle potenzialità immobiliari e commerciali degli aeroporti. Coerentemente con la tipologia di attività prestate, Aeroporto di Bologna gestisce lo scalo attraverso due Strategic Business Unit (SBU): SBU Aviation e SBU Non Aviation.

Le attività aeronautiche sono remunerate dalle compagnie aeree, dagli operatori aeroportuali e dai passeggeri attraverso il pagamento dei diritti aeroportuali (imbarco passeggeri, diritti di approdo e partenza, di sosta e ricovero degli aeromobili), nonché tasse di imbarco e sbarco merci e diritti di rifornimento. Nei tre mesi si osserva una buona crescita su base annua delle due componenti principali, ossia i ricavi da passeggeri (+7,3%) e da vettori (+7,6%), oltre che un calo degli incentivi al traffico (-13,9%) dovuto alla rinegoziazione di alcuni contratti.

I ricavi da passeggeri sono cresciuti in misura inferiore all’aumento del traffico passeggeri (+8,2% nel trimestre per un totale di 2,2 milioni) per effetto dell’aggiornamento tariffario intervenuto a partire dal 1 gennaio 2017, anche a conguaglio dei dati del 2016, che ha comportato una leggera diminuzione delle tariffe legate a questa categoria di ricavi.

Nella SBU Non Aviation si nota una buona crescita dei ricavi da retail e advertising (+13,5% a/a), che comprendono Food&Beverage, Duty Free e impianti pubblicitari retroilluminati, oltre che dei ricavi da parcheggi (+7,1%) nelle sei aree di sosta che garantiscono circa 5.400 posti auto. Bene anche i ricavi da servizi ai passeggeri, in aumento a 1,3 milioni, mentre restano invariati quelli da real estate (0,6 milioni).

L’Ebitda del trimestre ha registrato un incremento più che proporzionale rispetto ai ricavi, attestandosi a 9,5 milioni con uno sviluppo tendenziale del 43,3 per cento. Netto progresso anche del relativo margine sui ricavi, in aumento dell’8% oltre il 40 per cento. Escludendo il margine tra ricavi e costi per servizi di costruzione e gli oneri di sistema “oneoff” per circa 0,6 milioni il margine operativo lordo sarebbe pari a 8,9 milioni, in crescita del 38% circa su base annua.

L’Ebit del periodo si è attestato a 7,2 milioni, a fronte di 4 milioni nel periodo di confronto (+83,3% a/a). Il trimestre si è chiuso con un utile netto di competenza dei soci pari a 5,2 milioni, più che raddoppiato rispetto ai 2,5 milioni del periodo aprile-giugno 2016.

La posizione finanziaria netta al 30 giugno presenta un saldo negativo (indebitamento) per 6,1 milioni, a fronte di una liquidità netta di 5,5 milioni a fine marzo.

Commento

I risultati beneficiano soprattutto della crescita nel business Aviation, principalmente grazie all’aumento del traffico e alla diminuzione degli incentivi a seguito della rinegoziazione di contratti con le compagnie aeree.

Il management ha inoltre migliorato l’outlook sul traffico, per il quale si prevede ora un tasso di sviluppo lievemente superiore al 6%, a fronte del 4% circa precedentemente stimato. Durante la conference call il Ceo Nazareno Ventola ha inoltre sottolineato la possibilità di distribuire l’anno prossimo un corposo dividendo, grazie ai risultati positivi ottenuti fin qui nel 2017. Meno ottimismo, invece, riguardo le tariffe per il 2018, che dovrebbero rimanere sostanzialmente invariate.

Ricordiamo infine che ad inizio agosto Atlantia ha acquisito il 29,38% di Aeroporto di Bologna con un investimento complessivo di circa 164,5 milioni.