I due principali candidati al ruolo di partner assicurativo, Covéa e Cattolica Assicurazioni, potrebbero prendere in considerazione la possibilità di entrare anche nel capitale della banca con una quota di circa il 3/5 per cento. L’ingresso sarebbe funzionale alla definizione di un nucleo stabile di azionisti della banca.
A breve Banco Bpm dovrebbe definire la propria strategia nel comparto assicurativo con la scelta del futuro partner nel settore, dopo che Unipol e Aviva hanno disdetto i propri accordi.
La presentazione delle offerte dovrebbe avvenire entro fine mese, ma potrebbe slittare rispetto alla data indicativa di martedì prossimo, 12 settembre. Questo perché i possibili candidati al ruolo di partner assicurativo starebbero prendendo in considerazione la possibilità di entrare nel capitale di Banco Bpm e valutando l’ipotesi. In pole position ci sarebbero il Gruppo francese Covéa, gigante francese da anni partner assicurativo di Bpm nel comparto vita, e Cattolica Assicurazioni, alla ricerca di una nuova strategia a tutto tondo dopo il tramonto dell’alleanza con la Banca Popolare di Vicenza e l’ingresso del nuovo amministratore delegato Alberto Minali.
L’eventuale ingresso nel capitale dell’istituto di piazza Meda da parte del prossimo partner assicurativo potrebbe essere ben visto da parte dell’amministratore delegato Giuseppe Castagna, tra i cui obiettivi di medio periodo vi è anche la definizione di un nucleo di azionisti di riferimento che possano dare stabilità alla banca il cui azionariato attualmente risulta molto frazionato tra investitori istituzionali.
L’ingresso nel capitale dell’istituto, tuttavia, non sarebbe una condizione necessaria alla conclusione dell’accordo assicurativo. L’eventuale investimento per una quota di capitale compresa tra il 3% e il 5% si attesterebbe agli attuali corsi di Borsa a una cifra compresa tra i 140/240 milioni. Un valore che andrebbe a sommarsi all’investimento nella partnership. Unipol ha esercitato lo scorso mese di giugno il proprio diritto di vendere il 50% posseduto in Popolare Vita. La partecipazione era stata ereditata dal Gruppo guidato da Carlo Cimbri dalla compagnia Fondiaria Sai che aveva investito nella partecipazione 500 milioni. Ora Unipol punterebbe a venderla a una cifra compresa tra i 500/700 milioni, mentre Banco Bpm assegnerebbe a tale partecipazione una valutazione pari a circa 300 milioni. In ogni caso, l’istituto di credito ha puntualizzato in una nota a fine giugno che l’esborso e l’eventuale incasso per l’ingresso di un nuovo partner assicurativo non avranno significativi impatti sui ratio patrimoniali del Gruppo.
Attorno alle 13:00 Banco Bpm cede a Piazza Affari l’1,2% a 3,1 euro, mentre l’indice Ftse Italia Banche lascia sul terreno lo 0,8 per cento.