Il primo semestre 2017 della casa editrice si chiude con ricavi consolidati in calo a 121 milioni, dai 138,5 milioni rideterminati del pari periodo 2016. L’Ebitda adjusted passa da -14,7 milioni a -9,1 milioni e il deficit finale adjusted a 14,7 milioni (rispetto ai 23,6 milioni rideterminati del pari periodo 2016), spesati anche oneri di ristrutturazione per oltre 21 milioni. Aumenta l’indebitamento finanziario netto a 55 milioni (50,7 milioni a fine 2016), mentre il patrimonio netto peggiora il proprio deficit a 57,5 milioni (12,4 milioni a dicembre 2016). Gli amministratori ritengono che, i previsti interventi di natura patrimoniale e finanziaria posti in essere dovrebbero dare seguito alle azioni previste dal piano industriale 2017-2020, garantendone la continuità aziendale.
Il gruppo di Via Monte Rosa ha chiuso il primo semestre 2017 con una perdita netta di oltre 45 milioni, rispetto ai circa 50 milioni rideterminati del primo semestre 2016; escludendo gli oneri non ricorrenti, il deficit passa da 23,6 milioni a 14,7 milioni. I costi non ricorrenti recepiscono anche oneri di ristrutturazione pari a oltre 21 milioni (di cui 20,6 milioni relativi ai costi del personale) rientranti nel piano industriale 2017-2020.
Sotto il profilo operativo i ricavi consolidati sono scesi del 12,5% a 121 milioni, per la diminuzione di quelli editoriali (-11%) e pubblicitari (-11,5%). Si è tuttavia rilevato un miglioramento del trend dei ricavi pubblicitari, in calo dell’8% nel secondo trimestre 2017, nel primo trimestre 2016 la diminuzione era stata pari al 15% a/a.
In merito ai dati relativi alle copie vendute medie nel periodo, le cartacee sono calate del 22% a 87 mila e quelle digitali totali dell’8% a 146 mila, 61 mila delle quali vendute a grandi clienti. Complessivamente le copie carta più digitale vendute sono diminuite di circa il 14% a 233 mila.
Sul fronte dei margini i risultati beneficiano della riduzione dei costi diretti e operativi per circa 20 milioni (-20% a/a). L’Ebitda permane negativo e in peggioramento a circa 33 milioni (23 milioni nel pari periodo rideterminato). Al netto degli oneri non ricorrenti la perdita diminuisce a 9,1 milioni, dai 14,7 milioni del del 2016.
L’Ebit negativo per 40,3 milioni si confronta con i 39,7 milioni del primo semestre 2016 rideterminato, mentre al netto degli oneri non ricorrenti migliora di 8,3 milioni portandosi a -16,6 milioni (-24,9 milioni nel primo semestre 2016).
Ridotte di 6,4 milioni le imposte differite attive per la prospettiva di uscita del ramo Formazione ed eventi dal consolidato fiscale che rileva un minor reddito imponibile prospettico.
Sul fronte patrimoniale peggiora l’indebitamento finanziario netto a 55,2 milioni rispetto ai 50,7 milioni di fine 2016.