Utility – Avvio d’ottava sottotono (-0,5%), Erg (+0,9%) in controtendenza

Prima seduta della settimana all’insegna della cautela sui mercati azionari mondiali dopo il test missilistico condotto dalla Corea del Nord nel corso del week-end. Anche il Ftse Italia Servizi Pubblici ha risentito ieri del clima di maggiore avversione al rischio da parte degli investitori lasciando sul terreno lo 0,5%, rimangiandosi così metà di quanto aveva guadagnato nell’ottava precedente.

Il paniere dei titoli tricolori del comparto utility e delle rinnovabili ha registrato una performance giornaliera identica a quella dello Stoxx Europe 600 Utilities, ma leggermente inferiore a quella del principale indice di piazza Affari, cioè il Ftse Mib (-0,3%). Al Ftse Italia Servizi Pubblici non ha giovato la flessione dei rendimenti sui governativi europei, specialmente dei Paesi Periferici (Portogallo escluso), innescata più che altro dalla maggiore attrattività di asset meno rischiosi piuttosto che da variazioni nelle attese sui movimenti dei tassi.

Nessun titolo tra le Big Cap italiane del comparto in esame ha concluso le contrattazioni di ieri con una variazione giornaliera positiva delle rispettive quotazioni. Snam (-0,1%) ha contenuto la flessione dei corsi meglio di altri anche grazie al decisione degli analisti di Hsbc di aumentare il target price a 4,30 euro dal precedente prezzo obiettivo fissato a 4,10 euro, confermando il giudizio Hold. Lieve flessione per Enel (-0,6%) che nel corso della giornata borsistica di ieri ha registrato il nuovo massimo assoluto intraday del 2017 a quota 5,15 euro per poi chiudere a 5,11 euro. Ricordiamo che il gruppo guidato da Francesco Starace punta a investire una cifra compresa tra 100 e 300 milioni di euro per incrementare l’uso dell’auto elettrica.

Nell’ambito delle Mid Cap, gli unici due titoli che hanno concluso le contrattazioni di ieri su livelli superiori a quelli di venerdì sono stati Erg (+0,9%) e Ascopiave (+0,8%) in assenza di notizie societarie rilevanti. Da segnalare che i due titoli da inizio anno guadagnano rispettivamente il 30 e il 33,3 per cento.

Tra le società a bassa capitalizzazione, cioè le Small Cap, sono riprese le vendite su K.R. Energy (-2%), dopo l’exploit di venerdì. Denaro, invece, su Ergy Capital (1%).