Nel primo semestre 2017 il gruppo riporta un fatturato pari a 86,9 milioni, sostanzialmente invariato rispetto al pari periodo 2016, in presenza di maggiori vendite negli Stati Uniti che hanno controbilanciato i minori ricavi in India e Italia, in assenza inoltre di ricavi iniziali da Licensing & other Business Agreements con Terzi, pari invece a 1 milione nel primo semestre 2016.
Migliorano sia l’Ebitda sia l’Ebit, che aumentano rispettivamente del 3,3% a 11,9 milioni e del 5,2% a 7,4 milioni, in presenza di ammortamenti sostanzialmente invariati a 4,5 milioni.
Peggiora la gestione finanziaria, scontando soprattutto utili/perdite su cambi e strumenti finanziari derivati passati a un valore negativo di 27 mila euro da un precedente positivo di 1,1 milioni.
L’utile netto cresce del 2,3% a 4,6 milioni, beneficiando in particolare di una minore incidenza delle imposte con un tax rate passato dal 42,5% al 36,6 per cento.
Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto si attesta a 45,7 milioni, in calo di 7 milioni rispetto a fine 2016.
Il management sottolinea che l’andamento nella seconda parte dell’anno dipenderà principalmente dalla conclusione di nuovi Licensing & other Business Agreements entro il 31 dicembre nonché dall’evoluzione delle condizioni climatiche in particolare nell’Europa meridionale.
Confermato l’obiettivo di fatturato consolidato pari a circa 200 milioni da raggiungere entro il 2020, grazie all’applicazione di linee strategiche quali scoperta e sviluppo di nuove molecole e la crescita nel business delle biosolutions.