Mercati – Milano +0,4% alla vigilia della Bce, Fca in spolvero (+4,3%)

Chiusura contrastata per le borse del Vecchio Continente, mentre Wall Street prosegue in frazionale rialzo dopo le vendite della seduta precedente, condizionata dalle tensioni con la Corea del Nord e dall’arrivo imminente dell’uragano Irma.

Il Ftse Mib di Milano archivia le contrattazioni in progresso dello 0,4% a 21.814 punti, con Fca in evidenza a +4,3 per cento. Positivi anche il Dax di Francoforte (+0,7%) e il Cac 40 di Parigi (+0,3%), trainati dal settore automotive, mentre il Ftse 100 di Londra (-0,3%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,4%) chiudono lievemente in rosso.

Il tutto alla vigilia della riunione della Bce di domani, nella quale non si attendono novità sul tapering (previste per ottobre) ma potrebbero essere rilasciati commenti sul recente apprezzamento dell’euro. La moneta unica intanto si è apprezzata nuovamente a 1,194 dollari, approfittando anche della debolezza del biglietto verde.

Su quest’ultimo pesano ancora le dichiarazioni di ieri del consigliere della Fed Brainard, secondo cui la banca centrale deve essere prudente nel rialzo dei tassi alla luce della debolezza dell’inflazione. In serata verrà diffuso il Beige Book, il rapporto sulle condizioni economiche dei 12 distretti Fed che anticipa di due settimane la riunione del Fomc. Nel frattempo, il vice presidente Stanley Fischer ha annunciato che a breve lascerà il proprio incarico per motivi personali.

La debolezza della valuta americana e le tensioni geopolitiche hanno riavvicinato l’oro a quota 1.340 dollari l’oncia. Sempre fra le materie prime, il petrolio ha esteso i guadagni della seduta precedente, innescati dai dialoghi tra Arabia Saudita e Russia per l’estensione degli accordi sui tagli alla produzione, riportando il Wti a 49,2 dollari.

Pochi spunti dall’agenda macroeconomica, da cui è emerso un calo imprevisto dei factory orders in Germania a luglio e una flessione in linea con le attese delle vendite al dettaglio in Italia nello stesso mese. Negli Usa i dati sulla bilancia commerciale hanno evidenziato una sostanziale stabilità a luglio, mentre gli indici Markit Pmi servizi e composito di agosto sono risultati sotto le stime.

Vendite nel finale sull’obbligazionario, con il rendimento del Btp che torna sopra il 2% e lo spread con il Bund tedesco in area 167 punti base.

A Piazza Affari spicca FCA (+4,3%) che beneficia dell’intonazione positiva del settore a livello europeo grazie anche all’upgrade di Daimler a ‘buy’ da parte di Goldman Sachs. Il Gruppo guidato da Marchionne, inoltre, ha incassato a sua volta il miglioramento del giudizio da ‘equalweight’ a ‘overweight’ da parte di Barclays con target price a 18 euro dai precedenti 13 euro.

Ancora ben intonati i petroliferi, dopo i rialzi della seduta precedente, in particolare SAIPEM a +2,8 per cento. In spolvero anche le utilities con A2A a +2,2%, ITALGAS a +1,2%, SNAM ed ENEL a +0,6 per cento.

In rialzo pure MEDIASET (+1,2%), che secondo fonti di stampa potrebbe ricevere da Vivendi un’offerta per conferire Premium alla joint venture allo studio tra Tim e Canal+. In tal caso Mediaset diverrebbe il terzo partner della nuova entità, la quale avrebbe Tim come azionista di maggioranza, mentre Vivendi potrebbe cedere la propria partecipazione nel Biscione.

Poco mossi i bancari, tra cui UNICREDIT (+0,1%) che ha avviato il processo per la vendita di un pacchetto di crediti deteriorati dal valore nominale compreso tra 1 e 1,5 miliardi.