Apertura debole per le borse europee, in linea alla chiusura negativa ieri di Wall Street e all’andamento in mattinata dei mercati asiatici. Intorno alle 9:15, il Ftse Mib di Milano cede lo 0,3% in area 21.680 punti, con Fca in controtendenza. In ribasso anche il Dax di Francoforte (-0,3%), il Ftse 100 di Londra (-0,5%), il Cac 40 di Parigi (-0,4%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,6%).
Sullo sfondo restano i timori a livello internazionale legati alla crisi nordcoreana, dopo il test nucleare effettuato da Pyongyang nel week end. Tensioni che frenano le borse ma che hanno spinto l’oro fino a un picco di 1.348 dollari l’oncia, sceso poi in area 1.340 dollari.
Il clima di avversione al rischio ha favorito le valute rifugio come lo yen, salito a 108,6 nei confronti del dollaro. In rialzo anche l’euro/dollaro, tornato in area 1,193.
Il tutto mentre cresce l’attesa per il meeting della Bce di domani, con gli operatori che si attendono commenti da parte del presidente Mario Draghi sul recente apprezzamento della moneta unica e che venga rimandato a ottobre un eventuale annuncio in merito al tapering.
Tra le materie prime, poco mosso il petrolio dopo il balzo di ieri, con il Brent (-0,1%) a 53,3 dollari e il Wti (+0,2%) a 48,7 dollari. Sull’obbligazionario il rendimento del Btp riparte da sotto la soglia del 2%, separato da uno spread con il Bund tedesco in area 166 punti base.
Tornando a Piazza Affari, brilla in avvio FCA (+1,8%) che beneficia anche dell’upgrade di Barclays da ‘equalweight’ a ‘overweight’ con target price a 18 euro dai precedenti 13 euro.
Ancora bene i petroliferi SAIEPM (+0,6%) e TENARIS (+0,6%), mentre scambia poco mossa ENI (-0,2%). Ammonta a 360 milioni di dollari la tassa sul capital gain che il Mozambico chiederà alla compagnia petrolifera italiana per la cessione a Exxon Mobil del 25% dell’area 4. Cifra dunque al di sotto delle attese, che erano intorno ai 500 milioni.
Deboli i bancari BPER (-1%), INTESA (-0,9%), UBI (-0,6%) e UNICREDIT (-0,6%). L’istituto di piazza Gae Aulenti starebbe preparando il progetto Firenze, il secondo atto del processo di smaltimento di crediti deteriorati che prevede la cessione di circa 1,5 miliardi di npl.
In calo anche FERRAGAMO (-1,1%), ENEL (-0,9%), UNIPOL (-0,8%) e MONCLER (-0,7%).