Il gruppo ha archiviato i primi sei mesi dell’esercizio con una flessione dei ricavi dell’1,5% a 88,6 milioni. L’Ebitda, invece, è aumentato del 2,5% a 11,3 milioni, mentre l’Ebit è diminuito dell’11,7% a 7 milioni. Il semestre si è chiuso con un utile netto di 2,3 milioni, in calo del 37,6% rispetto all’analogo periodo 2016.
Beghelli ha chiuso il primo semestre 2017 con ricavi in calo dell’1,5% a 88,6 milioni. Da sottolineare che escludendo l’effetto di alcune specifiche vendite promozionali abbinate ad investimenti pubblicitari effettuate nei primi sei mesi del 2016, e previste quest’anno nella seconda parte dell’esercizio, il fatturato avrebbe mostrato un aumento dell’1,5 per cento.
A livello di aree geografiche, il giro d’affari registrato all’estero ha segnato un +4,4% a 44,6 milioni, portando l’incidenza sul totale al 50,3% rispetto al 47,5% al 30 giugno 2016.
A fronte della leggera flessione dei ricavi, l’Ebitda è aumentato del 2,5% a 11,3 milioni, con un margine del 12,8% (+50 bp), principalmente grazie all’incremento complessivo del valore dei contributi pubblici a favore della controllata Beghelli Servizi. L’Ebit, invece, è diminuito dell’11,7% a 7 milioni, con un ros al 79% (-90 basis point), risentendo dell’incremento degli ammortamenti immateriali e della svalutazione di 0,8 milioni di alcuni costi di sviluppo in precedenza capitalizzati e ritenuti non più recuperabili.
La bottom line evidenzia una riduzione dell’utile netto del 37,6% a 2,3 milioni, anche a causa di un aumento del tax rate dal 34,8% al 43,1 per cento.
Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto, rispetto al 31 dicembre 2016, è aumentato di circa 7,8 milioni a 76,3 milioni per effetto dell’incremento del capitale circolante netto e del pagamento di dividendi per circa 4 milioni.