Chiusura poco mossa per le borse del Vecchio Continente, nell’ultima seduta di un’ottava caratterizzata principalmente dalla riunione della Bce, da cui non sono emerse grosse novità.
Il Ftse Mib di Milano archivia le contrattazioni quest’oggi in rialzo dello 0,25% a 21.776 punti. Il Dax di Francoforte (+0,1%), il Cac 40 di Parigi e l’Ibex 35 di Madrid terminano sostanzialmente invariati mentre il Ftse 100 di Londra chiude in flessione dello 0,3 per cento. Oltreoceano gli indici americani non si distaccano molto dalla parità, ancora condizionati dalle preoccupazioni legate all’uragano Irma e alle tensioni con la Corea del Nord.
Dinamiche che hanno messo sotto pressione il dollaro, con il cambio EUR/USD stabilmente sopra 1,2 e l’USD/JPY a 107,8, in prossimità dei minimi di 10 mesi. Il recente apprezzamento della moneta unica è stato evidenziato anche dal presidente Mario Draghi che, tuttavia, ha probabilmente utilizzato toni meno decisi di quelli attesi dal mercato.
Il direttivo della Bce ha rimandato ogni discussione sul tapering a ottobre, confermando per il momento il Quantitative easing. Secondo le ultime indiscrezioni, però, la banca centrale starebbe studiando una riduzione del piano di acquisti mensili, da 40 a 20 miliardi. Voci che hanno agevolato in mattinata il recupero dei bancari e dei listini dopo una partenza in negativo.
Sulla scorta di tali indiscrezioni i rendimenti delle obbligazioni decennali sono risaliti, specialmente nei Paesi periferici, dopo il calo di ieri scaturito dalle parole di Draghi. Lo spread Btp-Bund si attesta in area 164 punti base, con il rendimento del Btp all’1,95 per cento.
Tra le materie prime, invece, l’oro abbandona i 1.350 dollari l’oncia tornando a quota 1.346 dollari, mentre il petrolio cala nel finale di seduta con il Wti a 48,2 dollari l’oncia.
Tornando a Piazza Affari, vola YNAP (+4,7%), beneficiando di un report di Morgan Stanley secondo cui nel secondo semestre 2017 ci sarà un’accelerazione di ricavi e margini.
Ben intonati anche RECORDATI (+1,5%) e i bancari MEDIOBANCA (+1,5%), BANCO BPM (+1,4%), che potrebbe scegliere entro ottobre il partner assicurativo, e UNICREDIT (+1,1%), oltre a FINECO (+1,2%) che ieri ha diffuso dati ottimi sulla raccolta di agosto.
Deboli i petroliferi, penalizzati dal calo nel finale del petrolio, con SAIPEM (-2,3%) e TENARIS (-2,2%) in fondo al listino ed ENI a -0,7 per cento. Arretra anche MEDIASET (-2,2%), mentre Vivendi starebbe definendo un accordo con Agcom per risolvere la questione della doppia partecipazione nel Biscione e in TELECOM ITALIA (-0,1%).