Borse continentali poco mosse, all’indomani della riunione di politica monetaria della Banca Centrale Europea che non ha riservato particolari sorprese. Dopo un’escursione in territorio negativo fin sotto i 21.600 punti, il Ftse Mib di Milano è risalito in area 21.800 punti e qualche minuto dopo le 12:00 segna un rialzo dello 0,5 per cento. Sostanzialmente invariato il Dax di Francoforte, in lieve progresso l’Ibex 35 di Madrid (+0,2%), mentre viaggiano in lieve territorio negativo il Ftse 100 di Londra (-0,2%), e il Cac 40 di Parigi (-0,2%).
Pochi spunti in questa mattinata anche dal fronte macroeconomico, con i dati di luglio sulla produzione industriale in Francia e nel Regno Unito sostanzialmente in linea con le attese.
Sul Forex resta ben intonato l’euro, che in mattinata si è avvicinato a 1,21 dollari per poi scendere a 1,206. Il biglietto verde perde terreno anche nei confronti dello yen (USD/JPY a 107,7), penalizzato dalle tensioni tra Usa e Corea del Nord, con Trump che non ha escluso un intervento militare, oltre che dall’arrivo in Florida dell’uragano Irma.
Tra le materie prime, invece, l’oro approfitta della debolezza della moneta americana superando la soglia psicologica dei 1.350 dollari l’oncia. Per quanto riguarda il petrolio, il Wti flette di circa mezzo punto percentuale a 48,9 dollari l’oncia, appesantito anche dai dati diffusi ieri dll’Eia sulle riserve statunitensi.
Sull’obbligazionario risalgono i rendimenti dei bond decennali, specialmente nei Paesi periferici, dopo l’impennata di ieri scaturita dalle parole di Draghi. Lo spread Btp-Bund naviga in area 162 punti base, con il rendimento del Btp all’1,94 per cento.
Tornando a Piazza Affari, rimbalza FERRARI (+2%) dopo il tonfo di quasi sette punti percentuali di ieri. Stessa dinamica per LEONARDO (+2%), EXOR (+1,9%) e per i bancari UNICREDIT (+1,2%) e BANCO BPM (+1,3%), che potrebbe scegliere entro ottobre il partner assicurativo. Ben intonata anche FINECO (+0,6%) che ieri ha diffuso dati ottimi sulla raccolta di agosto.
In territorio positivo pure GENERALI (+0,6%) che entro fine mese potrebbe annunciare la cessione della sua controllata olandese, un’operazione che dovrebbe fruttare circa 300 milioni.
Deboli i petroliferi, penalizzati in parte dalle scorte americane in aumento e dall’apprezzamento dell’euro. In flessione anche le utilities, agevolate ieri dal calo dei rendimenti obbligazionari. Arretra leggermente anche MEDIASET (-0,6%), mentre è flat TELECOM ITALIA (%), con Vivendi che starebbe definendo un accordo con Agcom per risolvere la questione della doppia partecipazione.
Poco mossa, infine, FCA (+0,3%). Ieri il Ceo di Volkswagen Martthias Mueller ha dichiarato che l’ipotesi di una fusione tra le due società è solo speculazione.