Ancora una seduta all’insegna degli acquisti per il Ftse Italia Servizi Pubblici (+0,7%) che ha registrato il nuovo massimo storico a 28.466,3 punti. A sostenere l’indice dei titoli tricolori del settore utility e delle rinnovabili, innanzitutto, le parole pronunciate nel pomeriggio dal presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, sul mantenimento dell’attuale politica monetaria espansiva (tassi bassi anche dopo la fine del QE) nel vecchio Continente, che hanno provocato il crollo dei rendimenti sui titoli di Stato, soprattutto di Paesi Periferici come Italia e Portogallo.
Sulla performance di ieri del Ftse Italia Servizi Pubblici sembra aver anche influito l’indiscrezione riportata dalla stampa spagnola di un possibile interessamento di Iberdrola (+0,9%) nei confronti della tedesca Innogy (+1,9%), controllata al 77% da Rwe (+3,8%). Indiscrezione che ha alimentato gli acquisti su Uniper (+2,7%) ed E.On (+1,9%) e ha consentito allo Stoxx Europe 600 Utilities di concludere le contrattazioni di ieri in rialzo dell’1,1 per cento.
All’interno del segmento delle Big Cap del comparto in esame il titolo che registrato la maggiore variazione giornaliera positiva è stato Enel (+0,9%) che nel corso della seduta di ieri ha registrato il nuovo massimo dell’anno a 5,195 euro. Ricordiamo che le azioni del gruppo guidato da Francesco Starace, con una capitalizzazione di 52,8 miliardi (la maggiore di piazza Affari), condizionano l’andamento del Ftse Italia Servizi Pubblici. In leggero rialzo le quotazioni di Italgas (+0,3%), con l’amministratore delegato Paolo Gallo che ha confermato i piani di crescita del gruppo leader in Italia nella distribuzione del gas. Il numero uno del gruppo quotato a piazza Affari dallo scorso autunno ha ripetuto che Italgas investirà fino a 5 miliardi entro il 2023 per crescere attraverso la partecipazione alle gare gas, ma anche con operazioni di M&A, quando possibile.
Nell’ambito delle Mid Cap, è tornato il denaro su Acea (+2,3%) che rimane tra le multi-utility quotate il titolo che ha registrato la peggiore performance da inizio anno (+9,8%). Ben comprata anche Hera (+1,4%) mentre Iren (inv.) non ha risentito in alcun modo dell’articolo di stampa che ipotizza la possibile vendita da parte del Comune di Torino della propria nel capitale del gruppo guidato da Massimiliano Bianco.
Tra le azioni delle società a bassa capitalizzazione, cioè le Small Cap, sono proseguite le vendite su K.R. Energy (-1,9%) che nel pomeriggio di ieri ha pubblicato i risultati relativi al 1° semestre del 2017. Numeri che hanno mostrato un forte aumento dei ricavi, accompagnato da una riduzione delle perdite operative, ma da un peggioramento del risultato netto negativo conseguito nello stesso periodo del 2016. I vertici della stessa investment company specializzata nel settore delle energie rinnovabili hanno precisato che il conto economico presentato è scarsamente significativo in quanto non riflette l’ampliamento dell’area di consolidamento intervenuto a fine giugno. In lieve rialzo, invece, Alerion Clean Power (+0,5%) che è l’unico titolo tra le Small Cap che ieri ha registrato una variazione giornaliera positiva delle quotazioni.