I titoli della banca genovese segnano alle 9:20 un incremento del 2,3% a 0,245 euro sulla scia delle prime notizie sul nuovo piano industriale, esaminato dal cda venerdì scorso. Il business plan prevede il ritorno dei conti in nero dal 2018, per arrivare a un utile più consistente nel 2019. Il consiglio avrebbe inoltre deciso di sottoporre all’assemblea la richiesta di Malacalza di procedere all’aumento di capitale solo con diritto di opzione.
Prosegue il recupero in Borsa di Banca Carige, in attesa della presentazione del nuovo piano industriale che sarà approvato dal cda mercoledì 13 settembre e presentato alla comunità finanziaria il giorno successivo.
Oggi a Piazza Affari alle 9:20 le azioni dell’istituto guidato da Paolo Fiorentino registrano un incremento del 2,3% a 0,245 euro, contro un rialzo dell’indice Ftse Italia Banche dell’1,1 pr cento.
Venerdì scorso, 8 settembre, il cda ha esaminato le linee guida del piano di rilancio dell’istituto, messe a punto dal nuovo Ad. La road map prevede il raggiungimento di un modesto utile nel 2018, arrivando poi a una maggiore redditività nel 2019. Un percorso a passi più rapidi rispetto a quello previsto dal precedente manager che per questa ragione era entrato in rotta di collisione con il principale azionista Vittorio Malacalza, fino ad arrivare alla sua fuoriuscita che è stata formalizzata proprio venerdì scorso.
Il business plan prevede il rafforzamento patrimoniale di 560 milioni, che sarà approvato dall’assemblea in calendario per il 28 settembre. A proposito delle modalità dell’aumento di capitale, nella riunione di ieri è stato deciso di sottoporre ai soci la proposta di Malacalza, che detiene il 17,7% del capitale di Carige, di effettuare l’aumento di capitale con diritto di opzione e cancellando dalla delibera la possibilità che, in subordine, possa essere effettuato con esclusione di tale diritto. Il rafforzamento patrimoniale, necessario a fronte della cessione di crediti deteriorati per un totale di 2,4 miliardi, prevede anche la cessione di asset tra cui diversi immobili e la società di credito al consumo Creditis.