Gruppo Mondadori – Ora il focus è sulla redditività

Il gruppo editoriale milanese completa il tournaround e la fase di equilibrio economico e finanziario, predisponendo le condizioni per rafforzare quella redditività su cui si concentreranno gli sforzi. La società guidata da Ernesto Mauri procede così lungo un percorso i cui effetti sono evidenti anche nei risultati al 30 giugno 2017.

Il gruppo Mondadori ha chiuso il primo semestre 2017 con ricavi sostanzialmente stabili a 553 milioni e un aumento del 9% dell’Ebitda adjusted a parità di perimetro di consolidamento di Rizzoli Libri, confermando così il percorso di miglioramento. Il risultato netto inverte il segno e presenta un utile netto di competenza pari a 4,4 milioni, rispetto al deficit di 3,8 milioni nel giugno 2016. Il cash flow ordinario LTM (last twelve months), che per la prima volta include il contributo di Rizzoli Libri per i 12 mesi precedenti, è pari a circa 63 milioni.

Migliorato anche l’indebitamento finanziario netto a 284,4 milioni di euro rispetto ai 374,8 milioni del primo semestre 2016 ma in aumento dai 263,6 milioni di fine 2016.

 “Risultati che creano le condizioni per centrare gli obiettivi dell’esercizio 2017, anche grazie a un secondo semestre caratterizzato da un programma editoriale particolarmente ricco”, ha dichiarato l’ad  del gruppo Mondadori in occasione dell’approvazione della semestrale.

 “Siamo in linea con la guidance che ci porterà per il quarto anno consecutivo a una crescita dei margini del gruppo – ha aggiunto Ernesto Mauri. Per il 2017 possiamo infatti prevede ricavi sostanzialmente stabili, un Ebitda adjusted in crescita tra il 7% e il 9%, con il conseguente miglioramento della redditività, e un significativo incremento dell’utile netto di circa il 30 per cento”.

Buone notizie anche sul fronte patrimoniale al cui riguardo Ernesto Mauri “stima un ulteriore miglioramento dell’indebitamento finanziario netto, intorno ai 200 milioni a fine 2017”, anche in relazione alla cessione di asset realizzata nei primi sei mesi, con un rapporto Pfn/Ebitda adjusted inferiore a 2x, dal precedente 2,2-2x.

Ernesto Mauri, Ad di Mondadori, illustra le priorità strategiche

Ernesto Mauri Amministratore Delegato

“Rafforzare la capacità competitiva e completare il miglioramento reddituale e finanziario dei core business”. Sono queste alcune delle priorità della strategia delineata da Ernesto Mauri, amministratore delegato del gruppo Mondadori, “per rafforzare la presenza di Mondadori sul mercato, integrando le società acquisite Banzai Media e Rizzoli Libri ”.

Operazione, quest’ultima, che ha consentito di consolidare  la leadership del gruppo nel mercato italiano dei libri trade (28,1% – giugno 2017), di diventare il primo editore anche nel comparto  della scolastica (24% – dicembre 2016), e di entrare nel  settore degli illustrati a livello internazionale.

Un percorso, ha sottolineato l’Ad, che “perseguiremo anche nel triennio 2017-2019 attraverso la costante focalizzazione sulla qualità editoriale e sull’ottimizzazione dei processi operativi”.

Secondo la strategia del gruppo, nelle parole di Ernesto Mauri “le acquisizioni sono necessarie e fondamentali per consolidarsi ulteriormente e crescere: in Italia le operazioni potrebbero riguardare prevalentemente il digitale, mentre all’estero la società potrebbe guardare anche al settore librario”.

Il piano strategico dai libri ai magazine

“Sul fronte dei libri, – prosegue l’Ad Ernesto Mauri – siamo al momento concentrati sia sul conseguimento delle sinergie derivanti dall’acquisizione di Rizzoli Libri, sia sullo sviluppo dell’offerta editoriale delle diverse case editrici del gruppo, che nell’imminente autunno vedranno l’arrivo dei libri di grandi nomi italiani e internazionali, tra cui Ken Follett,  Dan Brown, Fabio Volo e John Green”.

Molta attenzione anche sull’area Retail: il nuovo amministratore delegato di Mondari Retail Pierluigi Bernasconi avrà il compito di implementare il network di Mondadori Bookstore con una sempre maggiore focalizzazione sul prodotto Libro.

Per quanto riguarda i magazine, dopo l’acquisizione di Banzai Media, con cui Mondadori è diventato il primo editore tradizionale italiano leader anche nel digitale – circa 21 milioni di lettori e 16,6 milioni di utenti unici ogni mese -, il gruppo sta lavorando alla valorizzazione dei brand e a nuove iniziative nell’ambito di una strategia di brand extension, così come testimonia il lancio di un magazine cartaceo nato dal successo del sito di cucina Giallozafferano, numero 1 in Italia.

Nel frattempo il gruppo Mondadori, in linea con la strategia di sviluppo del portafoglio prodotti a sostegno dei ricavi e di ottimizzazione dei costi redazionali, ha anche ampliato la propria offerta di magazine nel segmento “people” con il lancio, lo scorso giugno, del nuovo settimanale “Spy”. Il nuovo magazine si affianca all’interno del portafoglio del gruppo editoriale  a “Chi”, oggetto, tra l’altro, di un riposizionamento verso l’alto.

La nuova testata, che si occupa di gossip con un prezzo di copertina di 1 euro, per i primi 3 numeri ha venduto una media di oltre 300.000 copie a settimana.

La struttura dei costi resta prioritaria

Tra le priorità, rientra anche la struttura dei costi, focalizzata, in particolare, sul conseguimento delle sinergie emergenti dall’integrazione di Rizzoli Libri – già realizzato il 60% del target di 10 milioni nel 2018 –  e sull’ulteriore sviluppo dell’area digitale dei Periodici Italia che nel primo semestre, grazie all’integrazione di Banzai Media, ha registrato un margine positivo.

Previsioni al 2017 e target al 2019

Alla luce dell’andamento del primo semestre, il management ha confermato i target per l’intero 2017, rispetto al 2016 pro-forma, che prevedono ricavi sostanzialmente stabili, un Ebitda adjusted in crescita high-single digit, con il conseguente miglioramento della redditività percentuale, e un significativo incremento dell’utile netto, pari a circa il 30 per cento.

Stimato in ulteriore miglioramento l’indebitamento finanziario netto rispetto fine dicembre 2016, anche in relazione alla cessione di asset realizzata nei primi sei mesi, con un rapporto Pfn/Ebitda adjusted inferiore a 2x, dal precedente 2,2-2x.

Si ricorda che, nei primi mesi dell’esercizio in corso il gruppo ha proseguito nel piano di focalizzazione sui core business attraverso la valorizzazione di asset non strategici, tra cui in particolare la cessione dei rami d’azienda relativi alle attività logistiche di Mondadori Libri e Mondadori Retail,  e in Francia di NaturaBuy.

Coerentemente con la strategia delineata, il piano prevede obiettivi operativi che per l’esercizio 2019, a perimetro attuale, consentirebbero di stimare a livello consolidato ricavi di oltre 1,3 miliardi, un Ebitda adjusted di circa 115 milioni, un utile netto di 35 milioni, una generazione di cassa ordinaria prossima ai 60 milioni e una posizione finanziaria netta negativa intorno a 155 milioni, che non include l’impatto di eventuali distribuzioni di dividendi.

Torna in utile la bottom line

L’utile ante imposte pari a 4,1 milioni (0,6 milioni a fine giugno 2016) comprende oneri finanziari per 7 milioni, in diminuzione del 10% sostanzialmente per la flessione del tasso di interesse medio di circa 40 bps.

La bottom line inverte il segno e presenta un utile netto di competenza pari a 4,4 milioni (deficit di 3,8 milioni nel giugno 2016), dopo imposte di periodo positive per 1,6 milioni in relazione ad un adeguamento delle imposte differite di Mondadori France. Il risultato recepisce le componenti straordinarie nette positive per 5,6 milioni (negative per 4,2 milioni nel giugno 2016) e comprensive di plusvalenze derivanti dalle cessioni di alcuni asset per complessivi 8,5 milioni.

Il gruppo presenta un cash flow ordinario LTM (last twelve months), che per la prima volta include il contributo di Rizzoli Libri per i 12 mesi precedenti, è pari a circa 63 milioni.

I ricavi e l’andamento delle aree di business

La prima metà del 2017 è stata archiviata con ricavi consolidati per 553 milioni, in lieve calo dell’1,7% rispetto all’esercizio precedente. Un andamento principalmente riconducibile alla performance delle aree Periodici,  e allo slittamento dei ricavi di rifornimento verso alcuni clienti nell’area Educational, questi ultimi peraltro già recuperati  in luglio,  nonché per precise scelte aziendali mirate alla riduzione dei ricavi del prodotto consumer electronics nell’area Retail.

I ricavi dell’area libri si sono attestati  a 187,9 milioni (+10,4%), beneficiando anche del consolidamento di Rizzoli Libri, dal secondo trimestre 2016. Diversamente, il giro d’affari dell’area Retail si è ridotto a 84,7 milioni (-4%), anche per la citata riduzione dei ricavi di consumer electronics, mentre più accentuato l’arretramento dei ricavi dell’area Periodici Italia fermatisi a 148,1 milioni (-7,9%). Analogo l’andamento manifestato da Mondadori France, i cui ricavi sono diminuiti del 7,6% a 148 milioni.

I margini del primo semestre 2017

Sul fronte dei margini, l’Ebitda adjusted del gruppo, che non considera partite non ricorrenti ed è inclusivo del risultato di Rizzoli Libri dal 1° gennaio, risulta pari a 21,6 milioni, il cui calo del 19% è riconducibile alla stagionalità del business education. A parità di consolidamento di Rizzoli Libri, l’incremento dell’Ebitda è pari al 9% a 29,1 milioni, con una marginalità salita dal 4,7% al 5,3%, confermando il percorso di miglioramento operativo; nell’area libri risulterebbe in crescita del 39% a 13,2 milioni  e nell’area periodici Italia del 13% a 11,9 milioni. L’Ebitda, comprensivo di partite non ricorrenti positive, segna una crescita del 21% a 27,3 milioni, in miglioramento da quattro esercizi consecutivi.

La gestione operativa rettificata chiude con una utile di 12,7 milioni  (5,6 milioni nel primo semestre 2016), spesati ammortamenti e svalutazioni saliti a 16 milioni (+14%). Questi ultimi includono in particolare l’ammortamento del goodwill delle attività di Banzai Media (1,2 milioni), nonché ammortamenti di oneri capitalizzati del business scolastico di Rizzoli Libri (2 milioni).

L’indebitamento

Sul fronte patrimoniale migliora l’indebitamento finanziario netto a 284,4 milioni rispetto ai 374,8 milioni del 30 giugno 2016, ma aumenta dai 263,6 milioni di fine 2016 per effetto della stagionalità del business della scolastica.

Si ricorda tuttavia che l’indebitamento finanziario netto è stimato in ulteriore miglioramento rispetto fine dicembre 2016, anche in relazione alla cessione di asset realizzata nei primi sei mesi, con un rapporto Pfn/Ebitdaadjusted inferiore a 2x, dal precedente 2,2-2x.

Market share per area business

Il gruppo Mondadori è tra le principali media company europee, al primo posto in Italia come editore di libri e riviste (sia print sia digital) e tra i primi in Francia nei magazine. Il gruppo opera, inoltre, nel retail con un network di oltre 600 store dislocati su tutto il territorio nazionale.

E’ primo editore di magazine in Italia, con una quota di mercato diffusionale (a valore) del 31,6 per cento. Dopo l’acquisizione dei brand digitali di Banzai Media (giugno 2016) il gruppo è diventato l’editore tradizionale italiano, numero 1 anche nel digitale, con una leadership assoluta nei verticali women, food, health& wellness, aree strategiche che consentono di integrare e ampliare l’offerta multicanale dei brand.

Di seguito le quote di mercato nei singoli business al 30 giugno 2017:

  • Libri trade: 28,1%
  • Scolastica: 24% (dato 2016)
  • Magazine Italia: 31,6%(diffusioni a valore)
  • Magazine Francia: 10,6%(pubblicità a volume a maggio)
  • Retail (categoria libro): 14,7%

I ricavi passati e l’evoluzione di quelli futuri

Nelle tabelle che seguono presentiamo una comparazione fra il gruppo Mondadori e i suoi principali peer italiani, oltre che con l’editore francese Lagardere, prendendo in esame gli indicatori reddituali, di struttura e borsistici per il triennio già passato e per quello a venire.

Nel primo caso sono stati utilizzati i dati storici già forniti al mercato e nel secondo le previsioni elaborate dagli analisti e raccolte dal finacial provider Bloomberg. Tabelle sulle quali abbiamo sviluppato le considerazioni che seguono e che, in sintesi, ci permettono di rilevare come Mondadori, nel triennio 2014-2016, abbia realizzato una crescita media annua dei ricavi pari al 3,9%, ampiamente superiore alla mediana dei peer del settore, negativa dell’1,5% per cento.

Nel confronto è opportuno considerare che, i principali editori italiani sono stati interessati, negli ultimi anni, da operazioni straordinarie. In particolare le già citate operazione di Mondadori, quali l’acquisizione di Rizzoli Libri da Rcs Media Group e quella di Banzai Media. Per gli altri editori si segnala l’acquisizione di Rcs da parte di Cairo Communication che, nel 2016, ne ha consolidato i risultati solo per gli ultimi 4 mesi dell’anno. Mentre per Gedi Gruppo Editoriale (già Gruppo Editoriale L’Espresso), la gestione 2016, è stata caratterizzata dalle cessioni operate nell’ambito dell’integrazione con Itedi, che hanno reso poco significativo il confronto con il 2015.

Per quanto riguarda il prossimo triennio le stime degli analisti per Mondadori vedono un consolidamento delle acquisizioni, confermato da un Cagr pari allo 0,2% in termini di ricavi, attesi a fine 2019 a 1,27 miliardi.

Poco significativo il confronto con la mediana dei peer (cagr a +2,2%), influenzata dalle citate operazioni straordinarie.

Evoluzione Ebitda ed Ebit

Le sinergie derivanti dal processo di integrazione dei nuovi business dovrebbero consentire un incremento dei margini operativi. Le stime degli analisti,acquisite da Bloomberg, riflettono gli obiettivi della società e riportano un Ebitda 2019 a 114,8 milioni, ottenuto grazie a una crescita media annua del 7 per cento.

Le attese sono ancora più elevate, per quanto riguarda i peer, in particolare per i gruppi Cairo Communication ed Rcs Media Group, interessati da operazioni di fusione. La crescita media annua per Gedi Gruppo Editoriale, nel prossimo triennio, sarà pari al 14,4%, dopo avere concluso l’integrazione con Itedi.

Dinamiche analoghe, per quanto riguarda l’Ebit di Mondadori che, con un Cagr 2016-2019 poco distante dal 10%, dovrebbe registrare un risultato operativo netto pari a 82 milioni, a fine 2019.

Redditività – Margini in miglioramento ma inferiori ai comparable

Come si può rilevare dalla tabella sottostante, nella quale vengono esposti i principali indicatori di profittabilità operativa, Mondadori evidenzia un aumento dell’Ebitda margin, che parte da un indice del 6,2% nel 2014, sostanzialmente in linea con la media del mercato (pari al 6,3%), per arrivare nel 2019 al 9%, inferiore di circa 450 basis point, rispetto alla media attesa per i peer di riferimento.

Andamento analogo per quanto riguarda l’Ebit margin. Lo storico di Mondadori passa infatti da un’incidenza del 4,2% del 2014 al 6,4% nel 2019, restando sotto la mediana dei peer, quasi triplicata dal 3,6% al 9,2 per cento.

Analisti – Si dividono tra Buy e Hold

Intermonte rilancia il buy con target price invariato a 2,10 euro, anche in relazione alle affermazioni del Ceo Mauri durante la conference di presentazione dei dati semestrali 2017. In tale ambito il Ceo ha fornito indicazioni positive sulle attese relative alla seconda metà del 2017 e confermato la solida generazione di cassa operativa, nell’ordine dei 55 milioni. La divisione libri dovrebbe beneficiare delle uscite programmate, tra cui le nuovi scritti di Ken Follet e Dan Brown, e le buone performance nell’ambito del business education. La redditività dell’area magazine e retail dovrebbe inoltre migliorare in virtù delle azioni di ristrutturazione poste in essere. Un elemento importante,infine, potrebbe essere rappresentato dalle eventuali operazioni di M&A in Francia.

Mediobanca conferma l’outperform ed alza il target price a 2,23 da 2,08 euro in vista del possibile accordo sui giornali francesi. A detta dell’Ad Mauri ci sarebbero due trattative in corso, entrambe decisamente migliori rispetto alla proposta giunta lo scorso anno. Gli analisti della banca d’affari hanno aggiornato le stime sull’intero anno alla luce dei risultati del primo semestre. Da una parte gli esperti si aspettano un forte trend per le vendite dei libri nella seconda parte dell’anno, mentre sono ancora incerti sull’andamento della divisione francese del gruppo.

Kepler Cheuvreux  mantiene l’hold ritoccando il prezzo obiettivo a 1,80 da 1,70 euro, in relazione alla forte generazione di cassa evidenziata nel primo semestre 2017. Secondo gli esperti la possibile vendita degli asset francesi del gruppo contribuirà a diminuire il debito netto a fine anno con una conseguente riduzione del multiplo Net Debt/Ebitda adjusted sotto le 2 volte. Inoltre, le nuove uscite programmate della divisione libri per la restante parte dell’anno potrebbero dare ulteriore vigore ai risultati.

Equita conferma l’hold con target price elevato da 1,94 a 2 euro, in quanto, pur confermando la buona visibilità del settore libri e magazine in Italia, non prevedono ancora una ripresa nel mercato francese. Importante, in questo ambito, le prospettive di M&A nel paese d’Oltralpe. Il consolidamento, infine, delle new entry Giallo Zafferano e Banzai Media darà un contributo positivo ai risultati del gruppo.

Multipli – il titolo è a sconto rispetto alle attese sugli utili 2017

Dal confronto dei multipli del gruppo Mondadori  con i principali comparable, si rileva che il titolo, rispetto alle attese sugli utili per il 2017 tratta a sconto rispetto alla mediana dei peer, mentre risulta leggermente a premio  nel prossimo esercizio.

Dall’analisi prospettica del titolo Mondadori, comparato con i principali concorrenti, emerge che ai prezzi attuali tratta 14,5 volte il price/earning per l’esercizio 2017, a sconto del 4,6% rispetto ai peer, mentre tratta leggermente a premio nel 2018 con un P/E  pari a  12,4 volte, rispetto a 11,9x della  mediana dei peer. Poco distante da quello dei competitor l’indice EV/Sales, che vede un rapporto per Mondadori pari a 0,6x sia per il 2017, sia per il 2018, rispetto alla mediana di riferimento che per entrambe gli esercizi è pari a 0,7x.

Quota invece leggermente a premio se si considera il multiplo EV/Ebitda pari a 7,4 volte per il 2017 e a 7,2 volte per  2018, rispetto a 6,9x per il 2017 e 6,1x per il 2018, atteso per i comparable.

Sul fronte patrimoniale Mondadori dovrebbe chiudere, il 2017, con un indebitamento finanziario netto stimato a 204 milioni circa, in diminuzione rispetto ai 263,6 milioni di fine 2016, per poi ridursi ulteriormente nel 2018 a 164,2 milioni.

Borsa –  Il mercato apprezza le manovre del management

Il titolo è entrato nel segmento Star di Borsa Italiana lo scorso 7 dicembre, compiendo un ulteriore passo nell’evoluzione avviata negli ultimi anni dando così un ulteriore sviluppo alle relazioni con il mercato e con gli investitori. Dopo avere infatti iniziato in rally il 2017, il titolo ha intrapreso un trend ascendente.

Il mercato infatti ha apprezzato la capacità di esecuzione dimostrata dal management e, complici le positive aspettative per l’anno in corso e per il prossimo biennio, il titolo Mondadori ha raggiunto nuovi picchi sovraperformando il segmento riferimento.

Da inizio anno Mondadori ha infatti guadagnato il 58%, oscillando da un minimo di 1,171 euro a un massimo di 1,918 toccato il 4 settembre, sovraperformando il Ftse Star che ha evidenziato una crescita contenuta al 31 per cento.

Alla chiusura delle contrattazioni di venerdì 8 settembre il titolo ha segnato un progresso giornaliero del 2,9% a 1,86 euro.

Criticità

L’attività del gruppo Mondadori è influenzata dalle significative variabili d’incertezza con cui il settore dell’editoria e dei media si confronta. Da un lato, quella legata all’andamento dei mercati di riferimento, dall’altro, la fondamentale transizione verso nuovi modelli di business rappresenta elementi di discontinuità in grado di modificare i tradizionali equilibri. Un percorso che Mondadori ha già avviato nei magazine in Italia con l’acquisizione di Banzai Media e che continuerà a proseguire, mentre in Francia la strada è ancora da percorrere.

Sempre maggiore è infatti la pressione competitiva nei magazine per la sempre più accentuata contrazione del mercato. Pertanto, il management dovrà porre particolare attenzione al miglioramento dell’offerta editoriale e della qualità dei prodotti.

Il valore e il prestigio dei brand, dei contenuti, degli autori e delle comunità di lettori, rappresentano per il gruppo un patrimonio di fondamentale importanza, per svilupparsi anche nei nuovi business.

Un altro elemento di criticità è connesso all’evoluzione normativa, su specifiche tematiche di business, riguardanti gli ambiti di attività in cui opera il gruppo.