Mercati – Milano (+0,7%) accelera con le banche, Londra penalizzata dalla sterlina

Il Ftse Mib accelera il passo e intorno alle 16:00 mostra un progresso dello 0,7% trainato dai bancari. Ben intonati anche il Dax di Francoforte (+0,5%) e il Cac 40 di Parigi (+0,7%), mentre l’Ibex 35 di Madrid è più arretrato a +0,3 per cento. Negativo il Ftse 100 di Londra (-0,2%), penalizzato dal rafforzamento della sterlina dopo i dati sull’inflazione del Regno Unito.

Oltreoceano i principali listini americani hanno aperto in frazionale rialzo, beneficiando ancora della mancanza di notizie negative sul fronte Nord Corea e dei danni minori delle attese dell’uragano Irma. Ieri, intanto, il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha approvato all’unanimità l’inasprimento delle sanzioni nei confronti del regime di Pyongyang, in risposta all’ultimo test nucleare effettuato.

Sul fronte macro sono stati diffusi i dati italiani sulla disoccupazione, scesa nel secondo trimestre all’11,2% dall’11,6% dei primi tre mesi, a fronte dell’11,3% atteso. Nel Regno Unito invece l’indice dei prezzi al consumo ha registrato ad agosto un aumento superiore alle stime degli analisti (+0,6% m/m, +2,9% a/a e +2,7% il Cpi core), dando nuova linfa al recupero della sterlina.

La moneta britannica ha raggiunto così i massimi di un anno nei confronti del dollaro in area 1,328, per poi tornare a 1,325, mentre il cross con l’euro è tornato in area 0,90. In lieve ribasso l’euro/dollaro a 1,194, mentre continua la risalita del cambio dollaro/yen che buca al rialzo quota 110.

Il rafforzamento della sterlina precede l’appuntamento di domani con la Bank of England, che tuttavia ha già fatto sapere di essere pronta a tollerare un’inflazione elevata in attesa che si manifestino gli impatti della Brexit. Nella notte, intanto, la Camera dei Comuni ha approvato il Great Repeal Bill, la legge quadro che consentirà al Regno Unito di sottrarsi alla potestà legislativa dell’Unione Europea, decidendo poi quali norme riassorbire con eventuali modifiche.

Tra le materie prime il petrolio scambia in recupero rispetto alla mattinata, dopo il report dell’Opec che da una parte evidenzia i progressi ottenuti grazie ai tagli alla produzione e parla di “riequilibrio del mercato in corso”, ma dall’altra sottolinea anche i potenziali rischi generati dalla stagione degli uragani e le implicazioni negative sul mercato petrolifero. Brent e Wti quotano rispettivamente 54,1 e 48 dollari al barile.

Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund resta poco mosso in area 161 punti base, con il rendimento del decennale italiano risalito all’1,99 per cento.

A Piazza Affari rimangono ben intonati i bancari UNICREDIT (+3,1%), BPER (+2,8%), BANCO BPM (+2,8%) e UBI (+2,3%).

In rialzo anche SAIPEM (+1,8%), BUZZI (+1,3%) che beneficia ancora del giudizio positivo espresso da Barclays e STM (+1,1%) in attesa della presentazione dei nuovi iPhone che montano componenti del colosso italo francese dei microchip.

Ancora negativa LUXOTTICA (-0,7%) che potrebbe ritardare la fusione con Essilor a causa dei rischi di concentrazione che preoccupano l’Antitrust.

In lieve rialzo MEDIASET (+0,5%), in attesa che domani Vivendi presenti all’Agcom il piano per ridurre la quota nel Biscione.

Sottotono, infine, le utilities, con SNAM (-1,1%) e TERNA (-0,8%) fra le ultime del listino principale.