Intorno alle 12:10 i principali listini del Vecchio Continente scambiano ancora in marginale rialzo, con l’eccezione del Ftse 100 di Londra (-0,2%).
Il Ftse Mib di Milano segna un progresso dello 0,3% portandosi in area 22.200 punti. Il Dax di Francoforte e il Cac 40 di Parigi avanzano dello 0,6% mentre l’Ibex 35 di Madrid è anch’esso a +0,3 per cento.
Persiste dunque un moderato ottimismo tra gli investitori internazionali, dopo la seduta positiva di ieri agevolata dall’attenuarsi delle tensioni in Corea del Nord e delle preoccupazioni per l’uragano Irma negli Stati Uniti. Nel frattempo, il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha approvato all’unanimità l’inasprimento delle sanzioni alla Corea del Nord, in risposta all’ultimo test nucleare effettuato da Pyongyang.
Sul fronte macro sono stati diffusi i dati italiani sulla disoccupazione, che nel secondo trimestre è scesa all’11,2% dall’11,6% dei primi tre mesi dell’anno, a fronte dell’11,3% atteso. Nel Regno Unito invece l’indice dei prezzi al consumo ha registrato ad agosto un aumento superiore alle stime degli analisti, crescendo su base mensile dello 0,6 per cento. Rispetto a un anno fa l’incremento è pari al 2,9%, mentre il Cpi core risulta in progresso del 2,7 per cento.
Intanto tra le valute l’euro/dollaro è poco mosso a 1,196, mentre continua la risalita del cambio dollaro/yen a 109,7. Tra le materie prime rallenta il petrolio in attesa della pubblicazione del rapporto mensile da parte dell’Opec, con Brent e Wti rispettivamente a 53,6 e a 47,8 dollari al barile, mentre l’oro viene scambiato per 1.326 dollari l’oncia.
Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund resta in area 162 punti base, con il rendimento del decennale italiano all’1,97 per cento.
A Piazza Affari rimangono ben intonati i bancari UNICREDIT (+2%), BANCO BPM (+1,1%) e UBI (+0,9%).
In rialzo anche BUZZI (+1,2%), che beneficia ancora del giudizio positivo espresso da Barclays e STM (+1,1%) in attesa della presentazione dei nuovi iPhone che montano componenti del colosso italo francese dei microchip.
Scivola in fondo al Ftse Mib LUXOTTICA (-1,1%) la cui fusione con la francese Essilor, secondo alcune indiscrezioni, preoccuperebbe l’Antitrust.
Fuori dal paniere principale, infine, avanza ancora FINCANTIERI (+2,2%) che scommette sul raggiungimento di un accordo con la Francia entro fine settembre sulla questione Stx.