Partenza di settimana a razzo per il Ftse Italia Servizi Pubblici (+1,4%) che ha beneficiato dalla minore avversione al rischio degli investitori, con acquisti sull’azionario (soprattutto bancari) e vendite moderate sul mercato obbligazionario. A differenza della scorsa ottava, ieri il paniere dei titoli tricolori del settore utility e delle rinnovabili ha registrato una performance giornaliera inferiore a quella del Ftse Mib (+1,6%).
Dei 18 titoli che compongono il Ftse Italia Servizi Pubblici ben 16 hanno portato a casa ieri una variazione giornaliera positiva delle quotazioni, tra cui tutte le Big e Mid Cap. E proprio tra le azioni delle società a maggiore capitalizzazione, quelle che hanno regalato le maggiori soddisfazioni ai propri detentori sono state Enel e Snam, entrambe in rialzo dell’1,4% rispetto alla chiusura di venerdì. I titoli del colosso elettrico italiano hanno concluso le contrattazioni a 5,245 euro, registrando il nuovo massimo del 2017, nella giornata in cui è stato reso noto che la controllata E-Distribuzione ha già installato in Italia più di 1 milione di contatori elettronici 2.0, sulla base di un programma che è entrato nel vivo lo scorso giugno. Si tratta della prima tappa del piano avviato da E-Distribuzione che porterà nei prossimi anni i nuovi misuratori in 32 milioni di case e aziende italiane. I contatori sono stati messi in servizio nell’ambito del programma di installazione “massivo” e di gestione utenza, in linea con quanto previsto dal piano approvato dall’Autorità compente.
Per quanto riguarda Snam, le azioni del colosso di San Donato hanno beneficiato anche del report pubblicato in mattinata dagli analisti di Macquaire in cui non solo hanno migliorato il target price a 4 euro dal precedente prezzo obiettivo a 3,50 euro, ma hanno rivisto al rialzo la raccomandazione a “Neutral” dal precedente “Underperform”. Nello studio, gli esperti del broker australiano hanno sottolineato che lo spin-off di Italgas non è riuscito ad attrarre l’attenzione degli investitori in quanto la somma delle capitalizzazioni dei due gruppi attivi nei business regolati è di poco superiore al valore di Borsa di Snam prima dell’operazione straordinaria.
Nel segmento delle Mid Cap, ancora denaro su Acea (+1,8%), dopo l’ottima performance della scorsa settimana (+5,3%), con il sindaco di Roma che ha smentito la possibile cessione del 10% del capitale della multi-utility capitolina, mantenendo così l’attuale quota del 51% del capitale. La vendita di una quota di minoranza di Acea era stata suggerita nei giorni scorsi al Campidoglio dall’ex-assessore al Bilancio dello stesso Comune di Roma, Andrea Mazzillo, sottolineando che le risorse finanziarie provenienti da questa dismissione potevano essere impiegate nella riduzione dell’enorme debito dell’azienda di trasporto urbano Atac. Ben comprata anche Hera (+1,7%) che dal minimo relativo intraday dello scorso 29 agosto a 2,614 euro ha già recuperato il 6,4 per cento.
Tra le società a bassa capitalizzazione, cioè le Small Cap, nella seduta di ieri si è messa in evidenza Falck Renewables (+1,9%), mentre hanno prevalso le vendite sul Gruppo Waste Italia (-1,9%).