Chiusura contrastata per le borse europee, in una giornata caratterizzata dai dati americani sull’inflazione, dalla riunione della Bank of England e dal recupero del petrolio oltre quota 50 dollari al barile.
A Piazza Affari il Ftse Mib archivia le contrattazioni in frazionale rialzo (+0,2%) a 22.281 mila punti, sostanzialmente in linea con il Cac 40 di Parigi (+0,1%). Il Dax di Francoforte e l’Ibex 35 di Madrid chiudono a -0,1% mentre il Ftse 100 di Londra lascia sul campo l’1,1% penalizzato dal rafforzamento della sterlina.
La divisa britannica infatti risale fino a 1,34 nei confronti del dollaro, dopo che la Bank of England ha ipotizzato un restringimento della politica monetaria e delle misure di stimolo nei prossimi mesi. Stabile, invece, l’euro/dollaro in area 1,188 dopo i dati sopra le attese sull’inflazione degli Stati Uniti.
Ad agosto, infatti, l’indice dei prezzi al consumo ha segnato un +0,4% su base mensile (+0,3% il consensus), rispetto al +0,1% di luglio, e un +1,9% su base annuale (+1,8% il consensus), rispetto al +1,7% della rilevazione precedente. Il tutto a una settimana dalla riunione del Fomc, con gli operatori che attendono indicazioni sulle prossime mosse di politica monetaria dell’istituto centrale.
Tra le materie prime prosegue invece la rimonta del petrolio, con il Wti che supera nuovamente i 50 dollari al barile. A sostenere le quotazioni del greggio contribuiscono le previsioni di un surplus globale in diminuzione, grazie alle stime di crescita della domanda americana e alla contemporanea riduzione della produzione dei Paesi Opec e non Opec.
Nel comparto del reddito fisso il differenziale tra il Btp e il Bund tedesco si attesta a 164 punti base, con il rendimento del decennale italiano in lieve rialzo al 2,05 per cento.
Tornando a Piazza Affari gli acquisti premiano FCA (+2,4%), che beneficia in parte dei dati sulle immatricolazioni ma soprattutto delle indiscrezioni secondo cui lo spin-off di Magneti Marelli potrebbe avvenire nel primo trimestre del 2018, prima della presentazione del nuovo piano, con una valutazione vicina a 5 miliardi.
Bene anche i petroliferi TENARIS (+2,4%), ENI (+0,6%) e SAIPEM (+0,6%), oltre a STM (+2,1%), A2A (+1,2%) e YNAP (+1,2%).
Chiude in flessione MEDIASET (-0,4%) volatile oggi, dopo che Vivendi ha presentato all’Agcom il piano in base al quale trasferirà a un trust indipendente quote detenute nel Biscione pari circa ad almeno il 19,19% delle azioni in circolazione e al 19,95% dei diritti di voto.
Consob, invece, ritiene che la partecipazione del colosso francese in TELECOM ITALIA (-0,9%) debba essere qualificata di fatto come una partecipazione di controllo.
In fondo al listino, infine, scivolano BPER (-2%), in controtendenza rispetto agli altri bancari, e UNIPOLSAI (-1,9%), seguite dalle utilities SNAM (-1,6%) e ITALGAS (-1,1%).