Altra mattinata poco mossa per i listini continentali, ad eccezione del Ftse 100 (-1%) che soffre il rafforzamento della sterlina. Poco prima delle 12:00, a Piazza Affari il Ftse Mib scambia in lieve flessione (-0,2%) in area 22.240 punti, così come l’Ibex 35 di Madrid, mentre il Dax di Francoforte e il Cac 40 di Parigi sono sostanzialmente invariati.
Gli investitori mantengono dunque un atteggiamento prudente, complice anche il lancio di un nuovo missile da parte della Corea del Nord sui cieli del Giappone. L’agenda macro europea non ha offerto spunti degni di nota, mentre nel pomeriggio è prevista una batteria di dati statunitensi, tra cui spiccano le vendite al dettaglio di agosto, dopo i robusti dati sull’inflazione pubblicati ieri.
Intanto, sul Forex il dollaro cede parzialmente terreno nei confronti dell’euro (EUR/USD a 1,194) ma risale a 111,2 yen. Continua a rafforzarsi la sterlina, giunta a 1,357 sul biglietto verde, dopo che ieri la Bank of England ha aperto alla possibilità di un rialzo dei tassi di interesse nei prossimi mesi. A dare ulteriore impulso alla moneta britannica sono giunte in mattinata le dichiarazioni della “colomba” Gertjan Vlieghe, che ritiene opportuno un rialzo dei tassi nei prossimi mesi nel caso la crescita economica mantenga il ritmo attuale.
Tra le materie prime riprende quota il petrolio dopo una breve pausa, con il Wti che torna in area 50 dollari al barile mentre l’oro arretra di mezzo punto percentuale a 1.323 dollari l’oncia.
Vendite sull’obbligazionario europeo, con il rendimento del decennale italiano che lievita al 2,065%, ma lo spread con il Bund rimane limitato in area 162 punti base.
Sul listino principale di Piazza Affari le variazioni restano contenute nell’ordine del punto percentuale, eccetto per YNAP in calo dell’1,7 per cento.
Tra i top performer si trovano AZIMUT, FERRARI e BANCA GENERALI, tra lo 0,8% e lo 0,9 per cento.
In rialzo di mezzo punto percentuale PRYSMIAN, che ha aggiornato nuovamente il proprio massimo a 28,4 euro. Stessa variazione per ENI (+0,2%), che ieri ha approvato la distribuzione di un acconto sul dividendo 2017 di 0,4 euro per ciascuna azione in circolazione alla data di stacco cedola del 18 settembre, con messa in pagamento il prossimo 20 settembre.
Lieve flessione per FCA (-0,1%), dopo i dati positivi di ieri sulle immatricolazioni in Europa e le continue voci sul possibile scorporo di Magneti Marelli.
Ancora in sofferenza BPER (-0,8%) tra i bancari, così come TELECOM ITALIA (-0,5%) sempre alle prese con la questione Vivendi.
Fuori dal paniere principale, affonda MAIRE (-6,5%) dopo che Arab Development Establishment ha venduto il 5% del capitale a 4,9 euro.