Mercati – Milano termina a -0,2%, in linea con eurolistini. Male Ferragamo (-4%)

Chiusura debole per le borse europee nell’ultima seduta della settimana, caratterizzata da importanti scadenze tecniche, con il Ftse Mib in ribasso dello 0,2% a 22.229 mila punti e Ferragamo in fondo al listino (-4%). Nell’ottava il listino milanese ha fatto segnare un rialzo del 2,1%, sostenuto soprattutto dalla buona performance di banche e servizi finanziari.

In flessione dello 0,2% anche il Dax di Francoforte e il Cac 40 di Parigi, mentre l’Ibex 35 di Madrid cede lo 0,4 per cento. Più arretrato invece il Ftse 100 (-1,1%) che soffre il rafforzamento della sterlina e la notizia dell’esplosione di un ordigno nella metropolitana di Londra che ha provocato 18 feriti non gravi.

Sulla debolezza dei listini ha contribuito marginalmente anche la nuova provocazione della Corea del Nord, con il lancio di un altro missile sopra i cieli del Giappone che ha portato a una nuova riunione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu.

L’agenda macro europea odierna non ha offerto spunti degni di nota, mentre negli Stati Uniti sono state diffuse le statistiche sulle vendite al dettaglio e sulla produzione industriale di agosto, entrambe deludenti.

In scia ai dati, sul Forex, l’euro/dollaro risale a quota 1,196 mentre il cambio tra biglietto verde e yen scende sotto quota 111. Continua la corsa della sterlina, prossima a 1,36 dollari, dopo i segnali di apertura verso un rialzo dei tassi nei prossimi mesi giunti sia ieri sia oggi dalla BoE.

Tra le materie prime il petrolio (Wti) oscilla poco sotto i 50 dollari al barile, mentre l’oro arretra a 1.325 dollari l’oncia.

Vendite sull’obbligazionario europeo, con il rendimento del decennale italiano che risale lievemente al 2,06%, ma lo spread con il Bund rimane limitato in area 162 punti base.

Sul listino principale di Piazza Affari le vendite colpiscono in particolare FERRAGAMO (-4%), YNAP (-2,6%) e BPER (-2,6%).

Realizzi su UNIPOL (-1,6%) oltre che su FCA (-1,2%) dopo i rialzi recenti in scia ai dati positivi sulle immatricolazioni in Europa e alle voci sul possibile scorporo di Magneti Marelli.

A sostenere il listino sono principalmente gli acquisti su ENI (+1,3%), che ieri ha approvato la distribuzione di un acconto sul dividendo 2017 di 0,4 euro per ciascuna azione in circolazione alla data di stacco cedola del 18 settembre, con messa in pagamento il prossimo 20 settembre. Bene anche LEONARDO (+1,2%) e MONCLER (+1,1%), oltre ad AZIMUT (+0,9%), TELECOM ITALIA (+0,7%) e SNAM (+0,7%).

Fuori dal paniere principale, affonda MAIRE (-8,2%) dopo che Arab Development Establishment ha venduto il 5% del capitale a 4,9 euro.