Prosegue debole la seduta delle borse europee, mentre Wall Street ha aperto contrastata con il Dow Jones in lieve rialzo e gli altri indici poco sotto la parità, con Oracle in pesante calo dopo i risultati.
Intorno alle 16:00 il Ftse Mib scambia in lieve flessione (-0,1%) in area 22.250 punti, così come il Dax di Francoforte (-0,2%) e il Cac 40 di Parigi (-0,3%), mentre l’Ibex 35 di Madrid cede lo 0,6 per cento. Più arretrato invece il Ftse 100 (-1,1%) che soffre il rafforzamento della sterlina e la notizia dell’esplosione di un ordigno nella metropolitana di Londra che ha provocato 18 feriti non gravi.
L’agenda macro europea non ha offerto spunti degni di nota, mentre nel pomeriggio sono state diffuse le statistiche americane sulle vendite al dettaglio e sulla produzione industriale di agosto, entrambe deludenti.
Dati che penalizzano il dollaro, consentendo all’euro di risalire a quota 1,197 e al cambio tra biglietto verde e yen di tornare sotto quota 111. Continua la corsa della sterlina, prossima a 1,36 dollari, dopo i segnali di apertura verso un rialzo dei tassi nei prossimi mesi giunti sia ieri sia oggi dalla BoE.
Tra le materie prime il petrolio (Wti) oscilla poco sotto i 50 dollari al barile, mentre l’oro arretra a 1.325 dollari l’oncia.
Vendite sull’obbligazionario europeo, con il rendimento del decennale italiano che risale lievemente al 2,06%, ma lo spread con il Bund rimane limitato in area 162 punti base.
Sul listino principale di Piazza Affari gli acquisti premiano in particolare SNAM (+1,3%), FERRARI (+0,9%) e AZIMUT (+0,8%) mentre fra le ultime scivolano YNAP (-1,9%), FERRAGAMO (-1,8%) e UNIPOL (-1,8%).
Fra i petroliferi resta ben intonata ENI (+0,5%), che ieri ha approvato la distribuzione di un acconto sul dividendo 2017 di 0,4 euro per ciascuna azione in circolazione alla data di stacco cedola del 18 settembre, con messa in pagamento il prossimo 20 settembre.
Realizzi invece su FCA (-0,9%), dopo i rialzi recenti in scia ai dati positivi sulle immatricolazioni in Europa e le voci sul possibile scorporo di Magneti Marelli.
Ancora in sofferenza BPER (-1,5%) tra i bancari, mentre inverte la rotta TELECOM ITALIA (+0,7%) sempre alle prese con la questione Vivendi.
Fuori dal paniere principale, affonda MAIRE (-7,3%) dopo che Arab Development Establishment ha venduto il 5% del capitale a 4,9 euro.