Chiusura in frazionale rialzo per le borse europee nella prima seduta della nuova ottava, che vedrà come evento principale la riunione della Federal Reserve in calendario tra domani e mercoledì. Il Ftse Mib archivia le contrattazioni in progresso dello 0,6% a 22.364 punti con Telecom Italia (+4,7%) in evidenza. Segni lievemente positivi anche per il Ftse 100 di Londra (+0,5%), il Cac 40 di Parigi (+0,3%), il Dax di Francoforte (+0,3%) e l’Ibex 35 di Madrid (+0,3%). Ben intonati anche gli indici americani, che stampano nuovi record dopo quelli della scorsa settimana.
In una giornata priva di spunti macro significativi, l’attenzione degli operatori è sembrata già proiettata al meeting della banca centrale americana, nella quale potrebbe essere annunciato l’avvio del piano di riduzione del bilancio. Non verranno ritoccati i tassi di interesse, mentre potrebbero essere rilasciati commenti sull’impatto economico dei recenti uragani e sull’outlook relativo a Pil e inflazione.
Sul Forex l’euro/dollaro oscilla in area 1,1945, mentre il dollaro/yen resta sui massimi da fine luglio a 111,5, condizionato dalla possibilità di elezioni anticipate nel Sol Levante e dall’attesa per la riunione di giovedì della Bank of Japan. Tira il fiato la sterlina dopo il balzo della scorsa ottava innescato dalla possibilità, annunciata dalla Bank of England, di un rialzo dei tassi nei prossimi mesi. Il cambio sterlina/dollaro viaggia a 1,352, mentre il cross euro/sterlina è tornato a 0,884.
Tra le materie prime, l’attenuarsi delle tensioni a livello internazionale e la rimonta del biglietto verde hanno spinto l’oro al ribasso a quota 1.308 dollari l’oncia. Frena il petrolio, dopo i guadagni della scorsa settimana in seguito al calo degli impianti di trivellazione in Usa e alla riapertura delle raffinerie colpite dall’uragano Harvey. Brent e Wti arretrano di oltre un punto percentuale, rispettivamente a 54,9 e a 49,3 dollari al barile.
Sull’obbligazionario spicca il crollo dei rendimenti dei titoli decennali portoghesi (-36 bp al 2,39%) dopo che Standard & Poor’s ha migliorato il rating sovrano del Paese da ‘BB+’ (investment grade) a ‘BBB-‘ con outlook stabile. Poco mosso il tasso del Btp decennale al 2,06%, con lo spread dal Bund in area 161 punti base.
A Piazza Affari il migliore titolo del listino principale risulta TELECOM ITALIA (+4,7%), con Vivendi che ha presentato la notifica al Governo italiano sul tema del controllo della società, ai fini della normativa sul golden power. Inoltre, si ipotizza la scissione proporzionale di Telecom in due realtà quotate in Borsa e controllate da Vivendi al 23,94%: una Tim della rete, in cui confluirebbero anche Sparkle e Telsi (le due società oggetto dell’esame per il golden power), e una Tim servizi. A questo punto la quota di controllo di Tim della rete sarebbe rilevata dalla Cdp.
Ben intonati FERRARI (+2,5%), STM (+2,2%) e LEONARDO (+1,8%) dopo la notizia secondo cui il Qatar avrebbe firmato una lettera d’intenti nel week end per l’acquisto di 24 Typhoon.
Bene SAIPEM (+1,5%), con Rosneft che ha comunicato venerdì di aver commissionato al Gruppo italiano lo studio tecnico del progetto petrolchimico Vnkhk nell’estremo oriente della Russia.
Da segnalare infine che ENI (-2,5%) ha staccato l’acconto sul dividendo 2017 di 0,40 euro per azione.