I listini europei si trascinano stancamente verso la chiusura in una seduta povera di spunti e con l’attenzione degli investitori già proiettata a domani sera, quando si concluderà il meeting del Fomc.
Intorno alle 15:40 il Ftse Mib di Milano scambia invariato in area 22.370 punti, sostanzialmente in linea con il Dax di Francoforte (-0,1%) e il Cac 40 di Parigi (+0,1%) mentre il Ftse 100 di Londra (+0,3%) e l’Ibex 35 di Madrid(+0,3%) sono lievemente in progresso. Poco mossi in avvio anche i listini americani, dopo i record aggiornati ieri.
Gli occhi dei mercati sono puntati sulla riunione della Federal Reserve, al via oggi, che con ogni probabilità lascerà i tassi di interesse invariati. Gli operatori però attendono soprattutto indicazioni sulle tempistiche del programma di smaltimento di asset da parte dell’istituto centrale.
Sul fronte macro è stato diffuso in mattinata l’indice Zew di settembre, che ha evidenziato un miglioramento ben oltre le attese della fiducia degli investitori istituzionali tedeschi. L’indicatore infatti si è attestato a 17 punti contro i 12 attesi e i 10 di agosto. Anche il sottoindice relativo alla situazione corrente è salito a 87,9 punti dagli 86,7 di agosto, battendo le stime degli analisti (86,2 punti).
Il dato tuttavia non ha dato ulteriore impulso all’euro contro il dollaro, parzialmente controbilanciato dalle voci di potenziali disaccordi all’interno della Bce sull’opportunità di stabilire o meno una data precisa per terminare il programma di acquisto titoli. Il cambio continua dunque ad oscillare fra 1,197 e 1,199, mentre il dollaro/yen si attesta a 111,3 in attesa delle decisioni della Fed e della Bank of Japan (giovedì).
Tra le materie il petrolio scambia in prossimità dei massimi di cinque mesi, con Wti e Brent rispettivamente a 50,2 e a 55,4 dollari al barile, sostenuto dai dati che confermano il rispetto dei tagli da parte dei produttori del Medioriente. In serata verranno pubblicati i dati sulle scorte Api mentre domani sono attesi i numeri ufficiali dell’Eia, da cui si prevede l’ennesimo incremento dei barili di greggio.
Sull’obbligazionario, infine, il rendimento del Btp italiano cala lievemente a 2,03%, separato da uno spread con il decennale tedesco in area 159 punti base.
A Piazza Affari i maggiori rialzi vengono fatti segnare da BPER (+1,5%), A2A (+1,6%),e BREMBO (+0,9%) mentre fra le ultime scivolano UNIPOL (-0,7%), i titoli della moda FERRAGAMO (-1,1%) e MONCLER (-1,3%), con quest’ultima che ha incassato il downgrade di Morgan Stanley da ‘overweight’ a ‘equalweight’.
In coda al Ftse Mib TELECOM ITALIA (-1,4%) che sconta qualche presa di beneficio dopo il rialzo di ieri, nel giorno del cda straordinario sul tema del controllo di fatto da parte di Vivendi.
Fuori dal listino principale invece avanza PIAGGIO (+5,3%) dopo l’accordo preliminare con la cinese Foton Motor Group per lo sviluppo di una nuova gamma di veicoli commerciali leggeri a quattro ruote.