Il titolo della oil service italiana è in frazionale rialzo a 3,4 euro (+0,2%) in linea con il mercato.
Oggi al convegno annuale di Anra, l’Ad di Saipem, Stefano Cao, ha rilasciato alcune importanti dichiarazioni su diversi temi caldi.
In primis il tema caldo del portafoglio ordini, argomento cruciale per le società del settore. Il numero uno della società di servizi petroliferi ha infatti affermato che “quanto annunciato a luglio circa i 4 miliardi di nuovi ordini che rafforzeranno il nostro portafoglio per il 2018 sono confermati e infatti ad oggi il trend sta andando avanti e siamo in linea con quanto detto”.
Per quanto riguarda il tema delle nuove sanzioni alla Russia, l’Ad ha sottolineato che queste “avrebbero un impatto immediato sulle nostre attività. A prescindere del contezioso avviato con Gazprom su South Stream – rimarca Stefano Cao -, per quanto riguarda Nord Stream2, Saipem è molto sensibile a cosa decideranno Trump e la Ue perché è stato dato a noi un pezzo della realizzazione”. Lo scorso 31 agosto infatti Nord Stream 2 AG ha assegnato a Saipem un contratto per la realizzazione dell’ultimo tratto della relativa pipeline che attraversa il Mar Baltico e del suo approdo a terra a Greiswald in Germania. Con una capacità di 55 miliardi di metri cubi all’anno (27,5 per ciascuno dei due tubi previsti) NS2 raddoppierebbe la capacità del Nord Stream 1, a 110 miliardi di metri cubi, più dell’80% dell’export di gas russo verso la Ue.
Confermato anche il contratto con Rosneft annunciato venerdì scorso per realizzare uno studio di fattibilità tecnica e commerciale per un impianto petrolchimico nell’estremo oriente della Russia. Ma c’è molto di più perché, sempre secondo quanto dichiarato dal numero uno del gruppo italiano, non è da escludere che tale commessa possa sfociare in qualcosa di più grande.
Affrontato anche il tema dell’Iran e dei rapporti con gli Usa. “Una delle prossime decisioni che ci aspettiamo dal presidente Trump – dichiara Stefano Cao – è sull’Iran che è un paese di grande interesse e potenzialità. Come azienda ci auguriamo che non ci siano decisioni drastiche. È un Paese in cui lavoriamo da 30 anni”.