Hera – Soci di Aimag favorevoli ad aggregazione solo mantenendo il controllo

Nella giornata di ieri l’incontro tra gli azionisti pubblici aderenti al patto di sindacato della multi-utility del modenese si sarebbe concluso con la decisione di accantonare l’ipotesi di un’eventuale integrazione con Hera (azionista di Aimag con il 25% del capitale), a meno che i vertici del gruppo bolognese quotato non si accontentino di un’alleanza che non comporti l’acquisizione del controllo.

L’esito della riunione tra i soci che aderiscono all’accordo parasociale di Aimag è stato riportato da un articolo di ieri del sito “Quotidiano Energia” in cui si ricorda che le trattative tra la stessa Aimag e Hera per arrivare a un’aggregazione vanni avanti da anni. A questo punto, non si può escludere che il gruppo presieduto da Tomaso Tommasi di Vignano possa considerare l’ipotesi di cedere la propria partecipazione nel gruppo non quotato.

Lo scorso 10 settembre 2017 i cittadini del Comune dell’Emilia-Romagna sono stati chiamati a decidere se Aimag dovesse fondersi o meno con un’altra multi-utility (Hera, Tea Mantova e Estra/Piacere). E anche se il 97% di chi si è recato alle urne si è detto favorevole a un’operazione di aggregazione, il referendum non è stato convalidato in quanto hanno votato soltanto il 23,7% degli aventi diritto.

Ricordiamo che nell’ottobre 2015 il gruppo presieduto da Tomaso Tommasi di Vignano e altri sei operatori, fra cui la mantovana Tea, avevano presentato le proprie manifestazioni di interesse a partecipare alla gara pubblica finalizzata alla individuazione di una partnership industriale per Aimag. Una mossa fondamentale per il gruppo romagnolo non quotato in vista della partecipazione alle gare con le quali a partire dal 2017 si aggiudicheranno le concessioni per il servizio di distribuzione del gas. Hera, già azionista col 25%, punterebbe al 51% del capitale sociale di Aimag oppure direttamente alla fusione.

L’operazione rientrerebbe perfettamente nella strategia della multi-utility bolognese, ribadita nell’ultimo piano industriale al 2020 presentato lo scorso 11 gennaio, in cui i vertici di Hera hanno detto di aspettarsi di concludere in arco di Piano operazioni di M&A che dovrebbero contribuire positivamente all’Ebitda consolidato del gruppo per circa 106 milioni di euro.