La Doria – La dinamica valutaria pesa sulla marginalità nel primo semestre 2017

Ricavi in crescita su base annua e a cambi costanti del 7,4% a 359 milioni per il gruppo La Doria nel primo semestre 2017, mentre diminuisce la marginalità, con un Ebitda margin al 7,2% dall’8% e il Ros al 4,9% dal precedente 5,6%, per la negativa dinamica valutaria. L’utile netto segna un calo del 16% a 12,3 milioni. In miglioramento l’indebitamento finanziario netto a 73,7 milioni dai 104,8 milioni di fine 2016.  

Cresce il fatturato nel primo semestre 2017 grazie al significativo incremento dei volumi venduti, mentre in lieve calo la marginalità  per la deflazione dei prezzi di vendita dell’attività manifatturiera e dell’acuirsi della concorrenza anche in conseguenza alla Brexit.

Nel periodo le vendite del gruppo aumentano a cambi costanti del 7,4% a 359 milioni, grazie all’incremento dei volumi (+5,3%) e dei prezzi di vendita (+2%). A cambi correnti il fatturato ammonta a circa 341milioni in crescita in un più contenuto 2% a seguito dello sfavorevole cambio di conversione euro-sterlina dei risultati della controllata inglese.

Oltre il 78% del fatturato è realizzato oltrefrontiera, dove, il principale mercato di sbocco è la Gran Bretagna, seguono Germania, Australia, Paesi Scandinavi e Giappone.

Ottima la performance della “Linea Legumi e vegetali” (+12,2% a cambi costanti e +7,5% a cambi correnti), spinta dalla crescita dei volumi di vendita sia all’estero sia in Italia, e della “linea sughi”, in progresso del 12% (+10,6% a cambio costante) per l’incremento dei volumi in particolare oltrefrontiera. In lieve crescita (+0,7%) la “linea dei derivati di pomodoro” e stabile la “linea frutta” (entrambe in calo del 3,3% a cambi correnti). Le “altre linee”, riferite  principalmente agli articoli commercializzati dalla controllata LDH sul mercato britannico, aumentano a cambi costanti del 9,7%, mentre a cambi correnti mostrano un calo dello 0,5 per cento

L’Ebitda  cifra in 24,5 milioni (-9%) con una marginalità al 7,2% dall’8% di fine giugno 2016. L’Ebit si attesta a 17 milioni (-10%) con un’incidenza sulle vendite passata dal 5,6% al 4,9%, spesati ammortamenti e svalutazioni per 7,7 milioni (-7%)

Diminuiscono i proventi finanziari netti a 0,1 milioni dai 1,4 milioni del pari periodo 2016, per i minori proventi netti su cambi, mentre rimane sostanzialmente stabile l’imposizione fiscale, con un tax rate al 27 per cento.

Il semestre chiude infine con un utile netto, pari a 12 milioni, in flessione del 16% rispetto al primo semestre 2016.

Solida la base finanziaria del gruppo, con un rapporto debt/equity contenuto allo 0,35 e in diminuzione rispetto allo 0,50 di fine 2016, a fronte di un indebitamento finanziario netto diminuito a 73,7 milioni dai 104,8 milioni di fine 2016.

Nel periodo il gruppo ha sostenuto investimenti tecnici pari a 6,1 milioni, a fronte dei 5,3 milioni del primo semestre 2016.