Lu-Ve ha archiviato il primo semestre del 2017 con ricavi consolidati pari a 133 milioni, aumentati del 13,9% rispetto al pari period del 2016; a parità di perimetro di consolidamento, non includendo la controllata indiana Spirotech acquisita nell’ottobre 2016 e che nel periodo in esame ha realizzato 12,2 milioni di ricavi, il fatturato del gruppo segna un incremento del 3,5 per cento.
Nel dettaglio, la crescita delle vendite degli scambiatori di calore (+32,3% a 81 milioni) è in gran parte riconducibile al consolidamento di Spirotech, mentre il dimezzamento dei ricavi riferiti alle porte di vetro (-44,6% a 4,6 milioni) deriva dall’avvio nel gennaio 2017 da parte del principale cliente del gruppo, che rappresentava circa il 50% delle vendite di tale area, di una produzione di tali prodotti.
L’Ebitda, pari a 12,9 mln di euro, si riduce del 14,5%, con il relativo margine che cede oltre 3 punti percentuali. Una dinamica che sconta 1,3 milioni di costi per il passaggio della quotazione dei titoli dal segmento Aim all’Mta, insieme all’aumento del costo del rame che ha inciso per 1,9 milioni, cui si è aggiunto l’andamento negativo della divisione delle porte di vetro per banchi frigoriferi
La dinamica dell’Ebitda si è poi amplificata a livello di Ebit, sceso del 30% a 6 milioni.
Sulla gestione pesano oneri finanziari netti per 3,6 milioni, contro un importo sostanzialmente nullo nel periodo di confronto, scontando principalmente differenze cambio negative per 3,4 milioni legate all’andamento dello zloty polacco, della rupia indiana, del rublo e del dollaro di Hong Kong.
Il conto economico si chiude con un utile netto di competenza dei soci di 1,9 milioni, in calo del 74,8% sulla gestione di confronto.
Dal lato patrimoniale l’indebitamento finanziario netto rispetto all’ammontare di fine dicembre 2016 aumenta di oltre 20 milioni a 51,1 milioni, soprattutto in relazione al pagamento di dividendi per 4,7 milioni, a investimenti che hanno assorbito 12 milioni.
Si segnala, infine, che a fine agosto scorso il fatturato del gruppo ha registrato un incremento del 13,9% sui primi 8 mesi del 2016 (+3,6% a parità di perimetro di consolidamento), mentre il portafoglio ordini si è attestato a 42,6 milioni, dai 41,1 milioni di fine giugno 2017, con un aumento a parità di perimetro del 10% sul dato di fine agosto 2016.
A circa un’ora dalla chiusura della Borsa il titolo cede il 6,6% a 12 euro.