Il CdA della società ha approvato i conti dei primi sei mesi dell’esercizio 2016/2017, che evidenziano un fatturato consolidato di 697,1 milioni (+8,9%), beneficiando dell’espansione del network commerciale. Sostanzialmente invariata la marginalità delle vendite, mentre la gestione chiude con una perdita netta reported di 15,9 milioni (contro 18 milioni di utile a fine luglio 2016), che sconta l’impatto delle coperture Euro/Usd. Escludendo tale impatto, il risultato finale normalizzato è positivo per 38,4 milioni (+24,7%). Indebitamento finanziario netto pari ad 363,3 milioni, escluso l’impatto mark-to-market che non è un cash item, dopo il pagamento di 34,1 milioni di dividendi a giugno 2017.
Il gruppo veneto attivo nell’abbigliamento con l’omonimo brand ha presentato i dati dei primi sei mesi dell’esercizio 2017/2018, che evidenziano ricavi consolidati pari a 697,1 milioni, in crescita dell’8,9% rispetto al pari periodo dell’anno precedente. Una dinamica che ha beneficiato dell’espansione del network (+4,1%) e dei primi impatti derivanti dall’accordo commerciale con Charles Vogele.
Nel dettaglio, la rete di vendita ha visto in Italia l’apertura di 13 punti vendita diretti e 32 in franchising, mentre all’estero sono stati avviati 19 punti vendita, di cui 4 diretti e 15 in franchising soprattutto nel segmento bambino.
In aumento anche l’Ebitda, che sale a 82,1 milioni (+9,4%), mantenendo la marginalità sulle vendite all’11,8%, sostanzialmente in linea con il periodo di confronto. Entrambi i brand (OVS e UPIM) hanno contribuito al raggiungimento di questo risultato, con lo spostamento di parte degli acquisti verso paesi a più basso costo e di una migliore performance delle vendite nello scorso mese di maggio. Nello specifico l’Ebitda dell’insegna OVS è salito del 5,2%, mentre quello dell’insegna Upim del 44,5 per cento.
Il risultato netto normalizzato registra un utile di 38,4 milioni (+24,7% sul risultato a fine luglio 2016), mentre il risultato netto reported evidenzia un deficit di 15,9 milioni, a fronte di un utile di 18 milioni, un andamento che sconta principalmente l’impatto derivante dalla copertura Euro/Usd per gli acquisti merce previsti nel 2018 ed il relativo effetto fiscale.
A fine luglio scorso l’indebitamento finanziario netto assomma a 408,5 milioni (363,3 milioni escludendo l’impatto delle coperture Euro/Usd), in peggioramento rispetto ai 265,8 milioni di fine gennaio 2017.
Intorno alle 10:30 il titolo segna un calo dell’1,4% a 6,58 euro, contro il Ftse Italia Mid Cap in sostanziale parità.