Conclusione di seduta all’insegna delle vendite per i titoli dell’investment company specializzata nel settore delle energie rinnovabili. A circa mezz’ora dal termine delle contrattazioni odierne le quotazioni di K.R. Energy sono in flessione del 3,4% rispetto alla già debole chiusura di ieri, registrando così una performance borsistica decisamente peggiore rispetto a quella dell’indice settoriale di riferimento, cioè il Ftse Italia Servizi Pubblici (-0,5%).
Se la giornata odierna dovesse concludersi per i titoli del gruppo guidato da Luciano Orsini con il segno meno si tratterebbe della quinta seduta consecutiva terminata in rosso, in assenza di notizie societarie significative. Rispetto alla quotazioni di chiusura della seduta precedente l’avvio del rally della settimana di Ferragosto, quando i corsi delle azioni K.R. Energy stazionavano poco sopra 0,41 euro, il rialzo è ancora di circa il 35 per cento.
Rally che era stato innescato dall’annuncio relativo a un accordo di sviluppo con il Ministero dello sviluppo economico (Mise) e la Regione Campania per la realizzazione di celle al lito nel sito industriale di Teverola. L’investimento agevolabile ammonta a 55,4 milioni, con un sostegno da parte del Mise e della Regione Campania di circa 37,4 milioni, in parte da erogare tramite contributi in conto capitale e in parte tramite finanziamenti agevolati. L’accordo di sviluppo, della durata sino 31 dicembre 2020 o del minor termine necessario per il completamento del progetto, prevede che le predette agevolazioni siano erogate nel rispetto della normativa vigente e con l’impegno da parte di FIB, controllata da K.R. Energy e titolare del marchio FAAM (nota marca di batterie) a non delocalizzare e/o cessare le attività nei 5 anni successivi alla conclusione del progetto.
Ricordiamo poi che lo scorso 7 settembre il gruppo milanese ha pubblicato i risultati relativi al 1° semestre del 2017. Numeri che hanno mostrato un forte aumento dei ricavi, accompagnato da una riduzione delle perdite operative, ma da un peggioramento del risultato netto negativo conseguito nello stesso periodo del 2016. I vertici della stessa investment company avevano comunque precisato che il conto economico presentato è scarsamente significativo in quanto non riflette l’ampliamento dell’area di consolidamento intervenuto a fine giugno.