Carige – Punta all’offerta su tutti i subordinati

Banca Carige sta definendo i dettagli dell’offerta di scambio rivolta ai detentori di bond subordinati, con l’obiettivo di rafforzare il patrimonio per 200 milioni. Per questa ragione, sta pensando di rivolgere la proposta all’intera platea dei detentori delle 4 emissioni il cui controvalore complessivo è pari a 510 milioni. Di questi, 160 si riferiscono ai titoli Tier1 acquistati da Generali, di cui dovrebbe detenere ancora il 50 per cento.

Il prezzo dell’offerta si aggirerebbe attorno in media al 60% del nominale (310 milioni di nuovi titoli, per ottenere un beneficio di 200 milioni). Tuttavia potrebbe essere prevista una differente proposta per il Tier1 (circa il 35%) e più alta per i Tier2 (circa il 70%).

Dal punto di vista dei passaggi operativi, tuttavia, l’operazione non è per nulla semplice. La banca potrebbe decidere di attivare la clausola di “consent solicitation”, come accennato durante la conference call con gli analisti, che rende obbligatoria l’adesione allo scambio nel caso quest’ultimo sia approvato dall’assemblea degli obbligazionisti. La decisione dovrebbe essere presa con la presenza, in seconda convocazione, di almeno il 25% dei detentori dei titoli e una maggioranza del 75 per cento. Un’impresa non facile, che dovrebbe ottenere il sostegno dei grandi possessori di tali bond quali Generali, Unipol e Intesa Vita.

Comunque la banca intende tenere un ritmo di marcia in linea con le previsioni per cui, per rispettare l’indicazione di partenza dell’offerta ad ottobre, le assemblee degli obbligazionisti potrebbero essere convocate subito dopo l’assemblea straordinaria in calendario per il prossimo 28 settembre che delibererà l’aumento di capitale da 560 milioni.

Intanto a Piazza Affari i titoli Carige segnano un -0,1% a 0,23 euro, contro un calo dell’indice Ftse Italia Banche dello 0,4 per cento.