Banche – Settimana di rialzi (+1,8%), in spolvero Ubi (+5,3%)

Il Ftse Italia Banche chiude un’altra ottava positiva (+1,8%) e allineata all’indice europeo (+1,5%), sostenendo anche il Ftse Mib (+1,4%).

Il settore creditizio tricolore, dunque, ha acquistato sempre più credibilità presso gli investitori, grazie soprattutto ai notevoli progressi nella riduzione degli npl in bilancio, come certificato anche dall’ultimo rapporto Abi.

Nel Ftse Mib spicca la performance di Ubi (+5,3%) grazie anche alla conferma della raccomandazione ‘outperform’ di Mediobanca e Exane Bnp Paribas, con target price rispettivamente di 4,7 euro e di 5,4 euro.

Molto bene anche Bper (+4,3%) in seguito al mantenimento del giudizio ‘outperform’ di Mediobanca e Exane Bnp Paribas, con target price rispettivamente di 5,7 euro e 6 euro. Resta stazionaria la situazione relativa all’acquisto, insieme a Popolare Sondrio (+%), del 40% di Arca Sgr in mano alle ex banche venete ora in liquidazione. Procede invece spedita l’integrazione di Cariferrara.

Buon andamento per Mediobanca (+2,7%), sotto i riflettori dopo i rumor sul possibile  conferimento del 13% detenuto in Generali a una suboholding, in alternativa alla cessione di una parte di tale quota (3%) entro il 2019. Inoltre, la banca di piazzetta Cuccia ha collocato con successo un bond a 5 anni da 750 milioni.

Bene Intesa Sanpaolo (+2%) dopo il via libera della Bce al piano di smaltimento sui crediti deteriorati presentato e basato su una gestione interna da parte dell’istituto. Oltre a ciò, l’integrazione delle ex banche venete nel perimetro della banca milanese procede in anticipo rispetto ai tempi previsti.

In luce Banco Bpm (+1,8%) che beneficia anche della conferma da parte del Ceo Giuseppe Castagna sul la tempistica di cessione nei prossimi mesi di 5 miliardi di npl complessivi sulla scelta del nuovo partner nella bancassurance, prevista entro ottobre dopo aver ricevuto le offerte entro il prossimo 27 settembre.

In evidenza Unicredit (+1%) oggetto in settimana di indiscrezioni su un possibile merger con la tedesca Commerzbank. Il board ha inoltre approvato anche la riforma della governance che prevede, tra l’altro, l’abolizione del tetto del 5% nell’esercizio del diritto di voto e la conversione delle azioni di risparmio in ordinarie. Riorganizzata anche la struttura di risk management.

Nel Mid Cap prese di beneficio minime penalizzano Credem (-0,3%) la cui performance da inizio anno resta, tuttavia, di tutto rispetto (+32%).

Tra le Small Cap arretra Carige (-2,9%) a poco più di una settimana dalla presentazione del nuovo piano strategico, che si pone obiettivi molto sfidanti. La banca ligure ha ricevuto oltre 20 offerte preliminari per il pacchetto da 1,4 miliardi di npl messo in vendita. Entro fine mese sono inoltre attese le offerte per Creditis, la controllata nel credito al consumo oggetto di cessione.