Prosegue poco mossa la seduta delle borse europee, all’indomani delle elezioni in Germania che hanno visto la Merkel riconfermarsi, seppure con un vistoso calo di consensi. Poco dopo le 12:00 il Dax di Francoforte (+0,1%) è comunque l’unico listino sopra la parità, mentre il Ftse Mib di Milano (-0,2%), il Cac 40 di Parigi (-0,2%) e il Ftse 100 di Londra (-0,2%) viaggiano in lieve flessione. Ribasso più marcato per l’Ibex 35 di Madrid (-1%), condizionato dalle tensioni legate al referendum del primo ottobre per l’indipendenza della Catalogna.
In mattinata è stato diffuso l’indice Ifo di settembre, che misura la fiducia delle aziende tedesche e si basa su un sondaggio di circa 7 mila imprese. L’indicatore ha riportato un inatteso decremento a 115,2 punti, contro i 115,9 di agosto e i 116 previsti. In particolare, sono calate a sorpresa sia le aspettative di business per i prossimi sei mesi sia la valutazione in merito alla situazione attuale, segnalando che la ripresa economica della prima forza europea potrebbe rallentare nel medio termine.
Dati che hanno sensibilmente penalizzato l’euro, in concomitanza con i timori per la stabilità politica della Germania dopo il buon risultato dell’estrema destra e con la Merkel chiamata al difficile compito di formare un governo di coalizione tra conservatori, verdi e liberali.
L’EUR/USD è sceso sotto la soglia di 1,19 dollari, in attesa dell’intervento di questo pomeriggio del presidente della Bce, Mario Draghi, davanti alla commissione Affari economici e monetari del Parlamento Europeo. Sempre sul Forex, resta invariato il cambio tra biglietto verde e yen a quota 112, mentre il primo ministro giapponese Shinzo Abe ha annunciato come da attese le elezioni anticipate.
Tra le materie prime l’oro si posiziona in area 1.296 dollari l’oncia, mentre il petrolio tratta in lieve flessione (Wti a 50,6 dollari al barile) dopo che il meeting di Vienna non ha portato per il momento un nuovo prolungamento dei tagli alla produzione.
Sull’obbligazionario lo spread Btp-Bund cresce a 169 punti base, con il rendimento del decennale italiano stabile al 2,09% e quello del Bund in calo di 4 punti base.
A Piazza Affari gli acquisti premiano in particolare MEDIASET (+1,6%), RECORDATI (+1,6%) e SAIPEM (+1,2%), mentre dall’altra parte del listino soffrono BPER (-1,6%), ATLANTIA (-1,2%) e STM (-1,2%).
Sottotono i bancari, tra cui UNICREDIT (-0,9%) dopo che il vicepresidente Vincenzo Calandra Buonaura ha definito una “bufala” l’ipotesi di aggregazione con la tedesca Commerzbank.
Fuori dal paniere principale bene ancora FINCANTIERI (+3,7%), che costruirà una nave di prossima generazione per Cunard.