Un’altra settimana in calo per il Ftse Italia Moda Servizi per la Casa e per la Persona, quella dal 18 al 22 settembre, chiusa a con un calo dello 0,3% sovraperformando comunque dell’1% il corrispondente indice di comparto europeo Euro Stoxx Personal & Household Goods.
Nella scorsa ottava invece il Ftse Mib, dopo il +0,2% di venerdì, ha messo a segno un ulteriore progresso dell’1,4%, superando 22.500 punti.
Ottava all’insegna del denaro per Geox, il cui guadagno registrato venerdì (+1,4%) ha portato complessivamente progresso su base settimanale al 7,4%, risultando la migliore delle Mid Cap, seguita da Tod’s (+2,5%). Quest’ultima lunedì ha comunicato che lo stilista Arthur Arbesser è il nuovo direttore creativo di Fay, marchio di abbigliamento del gruppo.
In controtendenza Safilo Group nonostante il recupero di venerdì (+2,2%), ha chiuso nel complesso l’ottava lasciando sul terreno il 2,9 per cento.
Si segnala il complessivo frazionale cedimento di Ovs (-0,1%), dopo la seduta decisamente negativa di giovedì (-2,4%) in scia alla comunicazione dei conti dei primi sei mesi dell’esercizio 2016/2017, che evidenziano un fatturato consolidato di 697 milioni (+9%), grazie all’espansione del network commerciale. Sostanzialmente invariata la marginalità, mentre la gestione chiude con una perdita netta reported di circa 16 milioni (contro 18 milioni di utile di fine luglio 2016), che sconta l’impatto delle coperture Euro/Usd. Escludendo tale impatto, il risultato finale normalizzato è positivo per 38,4 milioni (+24,7%).
Tra le società a maggiore capitalizzazione emerge invece Salvatore Ferragamo (+1,2%), mentre Moncler, che martedì ha sofferto il downgrade di Morgan Stanley da “Overweight” a “Equal-weight”, e Luxottica hanno lasciato sul terreno entrambe l’1,8 per cento.
Prevale il segno positivo anche per le Small Cap con acquisti che hanno interessato in particolare Aeffe (+10,5%) e Stefanel (+9%), i cui soci giovedì hanno approvato l’aumento di capitale da 10 milioni, da realizzarsi entro fine 2017, che permetterà a Oxy Capital e Attestor, tramite il fondo Trinity, di divenire azionisti di maggioranza con il 71% e di salvare la società dal fallimento e dalla liquidazione.