Nella settimana in cui la Banca centrale statunitense ha annunciato a partire dal prossimo ottobre una sorta di accelerazione della stretta monetaria partita lentamente nel dicembre del 2015, il Ftse Italia Servizi Pubblici è rimasto invariato sui livelli di venerdì 15 settembre, mentre lo Stoxx Europe 600 Utilities ha perso lo 0,5 per cento. Decisamente migliore la performance a 5 giorni del principale indice azionario di piazza Affari, cioè il Ftse Mib (+1,3%), che ha beneficiato dell’exploit del comparto auto (+6,2%) e di quello bancario (+1,8%).
Nel segmento delle Big Cap, il rialzo maggiore nel corso dell’ultima ottava è stato portato a casa da Italgas (+1,3%), recuperando così parzialmente la flessione (-1,9%) registrata nella settimana compresa tra l’11 e il 15 settembre. Il gruppo leader in Italia nella distribuzione del gas è impegnato nella gara per rilevare dalla spagnola Gas Natural la rete lunga circa 7.300 chilometri, con 2i Rete Gas che l’altro operatore che ha presentato per gli stessi asset un’offerta vincolante.
Ultime cinque sedute con saldo leggermente positivo per Snam (+0,2%) che proprio lo scorso venerdì ha ricevuto la comunicazione di essere stata ammessa alla short list per rilevare il 66% di Desfa, il gruppo controllato dal governo di Atene che gestisce la rete di trasporto del gas in Grecia. Nel dettaglio, l’agenzia ellenica per le privatizzazioni ha dichiarato che rispetto alle sei proposte arrivate sono rimasti in gara, da un lato, la spagnola Regasificadora del Noroeste, dall’altro lato un consorzio formato proprio dall’italiana Snam, la spagnola Enagas, la belga Fluxys e l’olandese Dutch Gasunie.
Nell’ambito delle Mid Cap, la scorsa settimana è stata positiva per Erg (+1,4%), in assenza di notizie societarie significative, mentre sono proseguite le vendite su Iren (-2,3%) che si aggiungono al pesante passivo registrato nell’ottava precedente (-3,5%). A continuare a zavorrare le quotazioni dei titoli della multi-utility guidata da Massimiliano Bianco la decisione della giunta del Comune di Torino e di quella della città di Genova di cedere sul mercato tra il 5 e il 5,5% del capitale della multi-utility quotata. Nel dettaglio, i due enti locali vogliono vendere le azioni Iren detenute da Finanziaria Sviluppo Utilities (FSU) che non sono state sottoposte ai vincoli del patto sindacale, stipulato nel maggio 2016. Nei prossimi giorni è previsto il passaggio del provvedimento nelle aule dei rispettivi consigli comunali per il sì definitivo. Ricordiamo che FSU è controllata pariteticamente dal Comune di Torino e da quello di Genova e detiene il 35,96% del capitale ordinario di Iren.
Tra i titoli delle società a bassa capitalizzazione, cioè le Small Cap, ottava da incorniciare per Alerion Clean Power (+13,6%) che ha registrato la migliore performance borsistica all’interno del Ftse Italia Servizi Pubblici. A scatenare gli acquisti la decisione della Consob di lunedì di obbligare Fri-El a lanciare entro 20 giorni un’Offerta pubblica d’acquisto (Opa) totalitaria al prezzo unitario di 2,9 euro sui titoli di Alerion Clean Power. Il gruppo di Bolzano era riuscito a nominare i componenti del consiglio di amministrazione nell’assemblea dei soci dello scorso 31 gennaio, riuscendo ad avere la meglio nei confronti della cordata Edison-F2i titolare a sua volta del 38,6% del capitale del gruppo quotato. Dopo l’assemblea di fine gennaio il gruppo guidato da Josef Gostner aveva proseguito nell’Offerta pubblica di scambio (Ops) totalitaria e volontaria di azioni Alerion, di cui deteneva già il 29,9%, in obbligazioni Fri-El dal valore di 3 euro. A inizio giugno, la stessa Consob aveva, però, bloccato l’Ops in via cautelare per verificare l’esistenza o meno di un possibile accordo occulto tra la Stafil di Peter Stadler e la stessa Fri-El per battere il duo Edison-F2i nell’assemblea di fine gennaio. Ieri, l’Autorità guidata da Giuseppe Vegas ha dichiarato che la Stafil, attraverso gli acquisti effettuati il 28 dicembre del 2016, divenendo poi titolare di circa l’1,4% del capitale di Alerion, ha determinato il superamento della soglia del 30% nel gruppo eolico. Consob ha osservato che poiché si è trattato di “un’azione di concerto con Fri-El volta ad acquisire il controllo della società bersaglio”, ne deriva l’obbligo di un’Opa totalitaria. Ricordiamo poi che mercoledì la Commissione Nazionale per le Società e la Borsa ha notificato la citazione dinanzi al Tribunale civile di Milano per dichiarare nulla o, in subordine, annullare la deliberazione di nomina del Consiglio di amministrazione adottata dall’Assemblea ordinaria di Alerion Clean Power a fine gennaio.
Torna il denaro su Edison Rsp (+3,6%), con il gruppo di Foro Buonaparte che è tra i favoriti insieme alla francese Engie per rilevare il quasi mezzo milione di clienti (459mila residenziali e 19mila imprese) messo in vendita dalla filiale di Gas Natural. Un’operazione che dovrebbe comportare un esborso compreso tra 200 e 250 milioni.
Settimana da dimenticare per K.R. Energy (-12,7%), con ben cinque sedute consecutive concluse con il segno meno davanti in assenza di notizie societarie significative. Rispetto alla quotazioni di chiusura della seduta precedente l’avvio del rally della settimana di Ferragosto, quando i corsi delle azioni K.R. Energy stazionavano poco sopra 0,41 euro, il rialzo è ancora di circa il 32 per cento.