Borse continentali poco mosse, in un clima ancora incerto dopo l’esito del voto in Germania e in attesa del discorso di stasera del presidente della Fed. Poco dopo le 12:00 il Ftse Mib di Milano segna un modesto +0,3%, discostandosi lievemente dal Dax di Francoforte (+0,2%) e dal Cac 40 di Parigi (+0,1%). Sostanzialmente invariati il Ftse 100 di Londra e l’Ibex 35 di Madrid.
In assenza di spunti macro rilevanti il focus di giornata è sull’intervento di Janet Yellen, previsto nel tardo pomeriggio, sul tema “Prospettive per la crescita”. Dalle sue parole gli investitori cercheranno indicazioni sulle prossime mosse di politica monetaria della banca centrale americana, dopo le opinioni contrastanti emerse ieri da alcuni membri del Fomc sul tema del rialzo dei tassi.
Nel frattempo, sul Forex, il cambio euro/dollaro resta sui minimi di un mese in area 1,181, penalizzato ancora dall’incerto scenario politico lasciato in eredità dalle elezioni in Germania. Resta ben intonato lo yen, a 111,7 nei confronti del dollaro, spinto anche dalle tensioni fra Stati Uniti e Corea del Nord. Dopo l’escalation di minacce delle ultime ore il Paese di Pyongyang ha cominciato a rafforzare le difese sulla costa orientale, con l’intenzione di abbattere i bombardieri B-18, inviati nel week end dagli Stati Uniti, che dovessero volare vicino alla penisola.
Il peggioramento della situazione coreana ha consentito all’oro di apprezzarsi fino a superare i 1.310 dollari l’oncia, nonostante il contemporaneo rafforzamento del dollaro che solitamente penalizza le materie prime. In mattinata il metallo giallo scambia in lieve flessione a 1.306 dollari, in attesa dei commenti della Yellen.
In leggero ribasso anche il petrolio, che resta comunque vicino ai picchi toccati ieri, con Brent e Wti rispettivamente a quota 58,7 e a 52 dollari al barile. A sostenere le quotazioni del greggio contribuiscono la revisione delle stime sulla domanda di alcuni enti ufficiali e l’ottimismo per il prolungamento dei tagli, oltre all’intenzione dei maggiori produttori americani shale di ridurre gli investimenti in produzione oil. Di ieri, inoltre, le indiscrezioni su un’eventuale chiusura da parte del presidente turco Erdogan del gasdotto usato per inviare petrolio alla Turchia e altri mercati e che passa per un’area dell’Iraq a maggioranza kurda, dove ieri si è votato per l’autonomia.
Tornando a Piazza Affari, spiccano FERRAGAMO (+3,3%), BPER (+2,2%) e SAIPEM (+2,1%). Quest’ultimo beneficia sia del rialzo del petrolio, sia probabilmente dell’impennata dei contratti scambiati su opzioni che hanno portato al ricorso di acquisti per coprire l’esposizione nelle operazioni di delta hedging. Positive anche le stime di Fitch su un aumento degli investimenti in esplorazione e produzione da parte delle principali oil major nel 2018.
Ben intonate anche LEONARDO (+1,8%), con l’Ad Profumo che ha dichiarato di sperare in ricavi 2017 sopra la guidance del 3-5% e BANCO BPM (+1,8%) che attende per domani le offerte formali per il partner di bancassurance.
Buona performance anche per YNAP (+1,4%), sostenuta da un report positivo di Hsbc e TELECOM ITALIA (+0,9%), in attesa del responso del Governo sull’utilizzo del golden power.
Sottotono MONCLER (-1,6%), mentre è poco mossa MEDIASET (-0,3%) in attesa dei risultati semestrali.