Moda – Soffre Csp International (-7,2%)

Un altro avvio di settimana senza slancio per il comparto Ftse Italia moda, prodotti per la casa e per la persona, che ha chiuso le contrattazioni ieri con un guadagno dello 0,1%, in un contesto borsistico europeo in calo. Sottoperformato di un frazionale 0,2% il corrispondente indice di comparto europeo.

A Milano il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni in ribasso dello 0,6% a 22.389 punti. A Parigi il Cac 40  cede lo 0,3%, a Londra  il Ftse 100 lo 0,1%, mentre l’Ibex 35 di Madrid lascia sul parterre lo 0,9% condizionato dalle tensioni legate al referendum del primo ottobre per l’indipendenza della Catalogna.

Tiene il Dax di Francoforte, all’indomani delle elezioni in Germania che hanno visto riconfermare Angela Merkel, seppur contraddistinte dall’avanzata dall’avanzata dell’ultradestra di Afd.

Tra le Blue Chip del comparto ha ingranato la marcia Salvatore Ferragamo che ha chiuso la prima seduta di settimana il progresso dell’1,2%, chiudendo a 23,17 euro.

In territorio positivo le Mid Cap Safilo Group, in vetta con un guadagno dell’1,8% a 5,60 euro, seguita da Ovs con un +1% a 6,80 euro.

Lievi limature per Geox (-0,3%) e Tod’s (-0,1%) dopo un’ottava chiusa in territorio decisamente positivo.

In vetta alle Small Cap si posiziona Zucchi con un progresso del 2,6% a 0,03 euro.

Vendite a piene mani invece per  Csp International (-7,2% a 1,19 euro) nella giornata dell’approvazione dei risultati del primo semestre del 2017, che evidenziano ricavi consolidati in calo dell’1,7% a/a a 51,2 milioni; l’importo include il fatturato di Perofil dal 10 maggio scorso, data di ingresso nel gruppo. La flessione è attribuibile alla contrazione (10,8%) delle vendite sul mercato francese, solo in parte controbilanciato da un incremento delle vendite della capogruppo (+5%). L’Ebitda aumenta la perdita da 0,2 a 2,4 milioni (di cui 0,2 milioni riferiti a Perofil), per il maggior peso dei costi. In particolare si segnalano i costi sostenuti per il completamento del piano di riduzione del personale, oltre alle spese pubblicitarie per il rilancio dei brand sul mercato italiano.