Mattinata positiva per i listini del Vecchio Continente, che intorno alle 11:45 si attestano tutti in territorio positivo. Il Ftse Mib di Milano avanza dello 0,7% in area 22.590 punti sfruttando la buona intonazione dei bancari mentre scivola in fondo al listino Moncler. Ben intonati pure il Ftse 100 di Londra (+0,2%), il Cac 40 di Parigi (+0,2%), il Dax di Francoforte (+0,5%) e l’Ibex 35 di Madrid (+1,1%).
Sul Forex prosegue il recupero del dollaro, che si avvicina a 113 yen e riporta il cambio con l’euro a 1,174 con la moneta unica ancora appesantita dall’esito delle elezioni tedesche del week end. Ieri sera il presidente della Fed, Janet Yellen, ha alimentato le aspettative per un nuovo rialzo dei tassi di interesse a dicembre, sottolineando che un aumento troppo graduale del costo del denaro potrebbe portare un surriscaldamento del mercato del lavoro e un potenziale problema inflattivo difficile da contrastare senza cadere in recessione.
Sempre Oltreoceano, il focus di giornata sarà sulla presentazione della riforma fiscale da parte dell’amministrazione Trump, dopo il fallimento del tentativo di abrogare l’Obamacare.
Pochi spunti dall’agenda macroeconomica, con i dati di settembre sulla fiducia dei consumatori in Francia (sotto le attese) e in Italia, dove l’indice ha registrato un aumento consistente (da 111,2 a 115,5 punti), superando le stime degli analisti (110,6 punti). In miglioramento anche il clima di fiducia delle imprese nel settore manifatturiero (da 108,5 a 110,4, consensus 108,3).
Diffusi inoltre i dati nazionali sugli ordini industriali di luglio (+0,2% m/m), mentre nel pomeriggio verranno divulgati negli Stati Uniti quelli sugli ordini di beni durevoli.
Tra le materie prime perde terreno l’oro, sceso nuovamente in area 1.290 dollari l’oncia. Tornano sui valori della vigilia le quotazioni del greggio, con Wti e Brent rispettivamente in area 51,9 e 58,2 dollari al barile, in attesa dei dati sulle scorte americane che verranno diffusi nel pomeriggio dall’Eia.
Vendite diffuse sull’obbligazionario, dove il rendimento del decennale italiano risale di 3 bp al 2,14%, mentre lo spread con il Bund si contrae a 167 punti base, approfittando dell’aumento di 6 bp del titolo tedesco (a 0,47%).
A Piazza Affari gli acquisti premiano il comparto bancario, con UBI (+3,5%), BANCO BPM (+2,5%) e UNICREDIT (+2,4%). L’istituto di piazza Gae Aulenti ha inoltre fissato a 16,34 euro e a 61,1 euro i valori di recesso rispettivamente per le azioni ordinarie e per le azioni di risparmio.
Ancora in rialzo YNAP (+1,9%), così come STM (+2%) che beneficia anche del rimbalzo di Apple ieri a Wall Street, dopo la debolezza delle ultime sedute.
Sottotono MONCLER (-1,1%), peggiore del paniere delle big cap in scia al downgrade di Deutsche Bank che ha abbassato la raccomandazione da ‘buy’ a ‘hold’ con target price a 25,4 euro.
Invariata LUXOTTICA (-0,1%), sotto la lente della Commissione Europea per l’integrazione con Essilor. Poco mossa anche MEDIASET (+0,4%), all’indomani della pubblicazione dei dati contabili.
Fuori dal listino principale, vola SARAS (+4,8%) dopo che Kepler Cheuvreux ha alzato il prezzo obiettivo da 2,3 a 2,5 euro, confermando il giudizio ‘buy’.