Dopo ben quattro sedute concluse con il segno meno davanti, il Ftse Itali Servizi Pubblici ha finalmente terminato la giornata di ieri con il segno più davanti (+0,3%). Il paniere dei titoli tricolori del settore utility e delle rinnovabili ha registrato una performance giornaliera leggermente migliore rispetto sia a quella del principale indice di piazza Affari, cioè il Ftse Mib (+0,2%), sia a quella dello Stoxx Europe 600 Utilities.
Un sostegno importante all’andamento di ieri del Ftse Italia Servizi Pubblici è arrivato dalle Big Cap che hanno tutte concluso, con la sola eccezione di Enel, le contrattazioni con una variazione giornaliera positiva delle quotazioni.
Il titolo che ha portato a casa il rialzo maggiore è stato A2A (+1,1%) sostenuto anche dall’annuncio di ieri relativo a un’accelerazione nella strategia di sviluppo della produzione energetica da fonti rinnovabili. La multi-utility lombarda ha infatti reso noto l’acquisto, attraverso la controllata A2A Rinnovabili, di 18 gli impianti fotovoltaici con una potenza installata totale di 17 MW. L’operazione ha visto l’acquisizione di 5 società di progetto, proprietarie degli impianti, dal Fondo Re Energy Capital e si inquadra nelle strategie delineate dal Piano industriale del gruppo che prevede importanti investimenti nella green economy.
Denaro anche su Snam (+1%) che, sempre ieri, ha comunicato la firma di un Memorandum of Understanding con la statunitense Baker Hughes per lo sviluppo di soluzioni integrate tecnologicamente all’avanguardia nell’intera filiera delle infrastrutture del gas. L’accordo consente al colosso di San Donato di condividere e sviluppare con un player di livello internazionale conoscenze e tecnologie d’eccellenza in particolare nei settori R&D e digital, rafforzando la propria leadership anche in termini di innovazione e contribuendo a posizionare il gas naturale come risorsa chiave per la decarbonizzazione.
Nel segmento delle Mid Cap, in evidenza Acea (+1%) ed Hera (+1%) mentre Ascopiave (-0,6%) rimane debole dopo che lunedì è stato ufficializzato lo stop al percorso di aggregazione con il gruppo non quotato Aeb-Gelsia.
Tra i titoli delle società a bassa capitalizzazione, cioè le Small Cap, denaro su Acsm-Agam (+2,8%) che beneficia delle attese relative a operazioni di M&A con altre ex-municipalizzate della Lombardia. Ritornano, invece, a prevalere decisamente le vendite su K.R. Energy (-4,8%) dopo il rimbalzo di lunedì. Debole TerniEnergia (-1,8%) che ieri ha concluso la terza seduta consecutiva con il segno meno nell’attesa dei conti del 1° semestre del 2017 che saranno approvati dal Consiglio di amministrazione del gruppo umbro domani.