Il gruppo di Wolfsburg prevede un onere straordinario di 2,5 miliardi nei conti del terzo trimestre, in uscita il prossimo 27 ottobre, riconducibile agli accantonamenti legati al programma di riacquisto di motori diesel in nord America.
A quasi due anni dallo scoppio dello scandalo, la notizia conferma le difficoltà di Volkswagen di lasciarsi completamente alle spalle la vicenda del Dieselgate, che si è rivelato più lungo e complesso del previsto.
L’ammontare di tale onere è particolarmente significativo, considerando che l’utile operativo per il terzo trimestre stimato dal consensus di Bloomberg è di 4,45 miliardi. Inoltre, quest’ultima spesa porta il totale dei costi derivanti dallo scandalo oltre i 25 miliardi di euro.
Intorno alle 11:00, a Francoforte il titolo cede il 2,1% a 140,9 euro, rispetto al +0,2% del Dax e del -0,6% dell’indice settoriale europeo.
Commento:
Un annuncio che non dovrebbe avere impatti significativi su Fca, che a Piazza Affari scambia leggermente sotto la parità (-0,1%). La notizia sembra infatti essere più company specific e vale la pena sottolineare che i casi riguardanti le due società presentano notevoli differenze.
Ricordiamo, infatti, che i veicoli indagati del gruppo italo americano sono circa 104 mila, contro gli oltre 550 mila coinvolti nello scandalo della casa tedesca. Volkswagen ha inoltre ammesso la colpa e ricevuto una multa dalle autorità americane, mentre Fca si è sempre dichiarata innocente e non ha ancora ricevuto alcuna sanzione.
Il Lingotto ha già ottenuto l’approvazione dell’Epa per i nuovi veicoli diesel del 2017, che includono un software che rispetta le norme sulle emissioni e che può essere installato sulle auto incriminate a costi contenuti.
Il prossimo 12 ottobre, infine, Fca comincerà le discussioni con i proprietari dei veicoli che hanno citato il gruppo, con gli analisti che non prevedono che gli eventuali costi avranno un impatto significativo sui risultati.