Cementir – Precisazioni sul sequestro dello stabilimento di Taranto

Il gruppo romano ha informato che la controllata Cementir Italia, proprietaria dello stabilimento di Taranto, ha rivendicato in una nota la correttezza del proprio operato ed espresso piena fiducia nel lavoro della magistratura, auspicando una rapida soluzione della vicenda.

Ricordiamo infatti che ieri nell’ambito dell’operazione “Araba Fenice” è stato disposto dal G.I.P. del Tribunale di Lecce, su richiesta della Procura della Repubblica il sequestro dello stabilimento di Taranto della Cementir Italia. A quanto risulta dalle indagini le materie prime utilizzate da Cementir Italia per la produzione di cemento e acquistate dall’Ilva e dallo stabilimento Enel di Cerano non erano conformi agli standard richiesti dalle normative vigenti.

Cementir Italia ha inoltre rilevato di avere acquistato regolarmente ceneri da carbone per lo stabilimento di Taranto, il cui impiego, peraltro del tutto marginale, è cessato del tutto all’inizio del 2016. Per quanto riguarda la loppa, il suo utilizzo nella produzione del cemento è ammesso e disciplinato da un’Autorizzazione Integrata Ambientale, cui Cementir Italia si è sempre attenuta. Cementir Italia presterà ogni utile collaborazione all’operato dell’autorità inquirente e si riserva di tutelare i propri interessi nelle competenti sedi qualora fosse provata la non conformità alle prescrizioni di legge del materiale fornitole da terze parti.

Ieri il titolo in chiusura perdeva sulla notizia il 4,5 per cento. Oggi apre a -1,9% a 6,9 euro.