È attesa per oggi la firma dell’accordo vincolante che consentirà a Cariparma, controllata italiana di Crédit Agricole, di acquisire le Casse di Risparmio di Rimini, Cesena e San Miniato, dopo lunghi mesi di trattative.
Ormai tutti i tasselli dell’operazione sembrano essere andati a posto. Il primo presupposto era il deconsolidamento dei circa 3 miliardi lordi (1,5 miliardi netti) di npl in seno ai tre istituti, tramite una cartolarizzazione da 1,03 miliardi.
Nell’ambito di quest’ultima, la tranche junior sarà sottoscritta dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (Fitd) per un ammontare di circa 160 milioni.
La tranche senior, pari a 360 milioni, sarà coperta tramite un finanziamento ponte di Hsbc, Banca Imi e Credit Suisse.
La tranche mezzanina, ammontante a 517 milioni, infine, sarà sottoscritta dal fondo Atlante 2 che ha dovuto reperire risorse aggiuntive per 280 milioni da Intesa e Unicredit (40 milioni ciascuna), dalla stessa Crédit Agricole, dalla Sga, da doBank e da Poste Italiane, oltre a impiegare i 250 milioni di dotazione residua di cui già disponeva.
Una soluzione sarebbe stata trovata anche per i circa 290 milioni di crediti problematici aggiuntivi emersi nella due diligence effettuata l’estate scorsa che, secondo rumor di stampa, saranno acquisiti dal fondo Algebris guidato da Davide Serra, dopo essere stato scelto al termine di una gara con altri potenziali acquirenti.
L’altro passaggio cruciale era costituito dalla ricapitalizzazione delle Casse di Risparmio di Rimini e San Miniato per un importo compreso nel range 400-500 milioni, che sarà effettuata dal già citato Fitd dopo il via libera del proprio consiglio di gestione arrivato ieri. La Cassa di Risparmio di Cesena, invece, era già stata ricapitalizzata per 280 milioni a settembre 2016.
Dopo il deconsolidamento dei crediti problematici e la ricapitalizzazione delle tre banche, che consentiranno di ripristinare un Cet1 vicino al 10%, Cariparma verserà 130 milioni allo stesso Fitd per le tre casse.
Si ricorda che l’acquisizione, per la banca francese, rientra nel piano strategico “Ambizione 2020” che prevede, tra l’altro, un ampio sviluppo in Italia. L’acquisto delle tre casse di risparmio consentirà un ampliamento della clientela di circa il 20 per cento.