Il Ftse Italia Banche termina la settimana con un discreto rialzo (+1,4%) e in linea all’indice europeo (+1,7%), supportando anche il Ftse Mib (+0,7%).
L’indice bancario consolida dunque i guadagni della settimana precedente, continuando dunque il trend favorevole da inizio anno, anche per merito delle migliorate prospettive del settore dopo la risoluzione dei casi più difficili.
Nel listino principale forti acquisti su Bper (+5,8%) grazie anche al report positivo di Equita, che vede un miglioramento nella riduzione dell’esposizione negli npl della banca emiliana.
In spolvero Banco Bpm (+5,1%) nella settimana in cui ha ricevuto le offerte vincolanti da Covéa e Cattolica Assicurazioni come potenziali partner nella bancassurance e ha riacquistato la quota del 50%+1 azione in Avipop Assicurazioni, detenuta dal gruppo inglese Aviva, per 252,2 milioni. Inoltre, la banca avrebbe ricevuto una cinquantina di manifestazioni di interesse per i 2 miliardi di npl messi in vendita.
Molto bene Ubi (+4%) anche per merito del successo nel collocamento del coverebd bond decennale da 1,25 miliardi, che ha ricevuto ordini per quasi 2 miliardi.
In luce Mediobanca (+1,2%) che lo scorso 22 settembre ha tenuto l’assemblea del patto di sindacato controlla quasi il 31% del capitale, ma che scenderà sotto il 30% dopo la disdetta di Pirelli. Nell’occasione, è stata stilata la lista dei 15 membri del cda da sottoporre all’assemblea degli azionisti del prossimo 28 ottobre.
Denaro anche su Unicredit (+1,2%) che ha visto sgonfiarsi l’ipotesi di un merger con la tedesca Commerzbank, definita una bufala dal vice presidente Vincenzo Calandra Buonaura. Si segnala che il cda dell’istituto ha fissato a 16,34 euro e 61,1 euro i valori di recesso rispettivamente per le azioni ordinarie e quelle di risparmio, dopo la decisionedi eliminare il limite del 5% all’esercizio del diritto di voto e la conversione delle stesse azioni di risparmio in ordinarie.
Buon guadagno anche per Intesa (+0,7%) sostenuta dalle parole del suo Ceo Carlo Messina, il quale ha dichiarato che l’istituto punto a diventare leader nel segmento assicurativo danni entro otto anni, così come già avvenuto in quello vita. Le azioni hanno beneficiato anche del buon esito del placement di un’obbligazione subordinata Tier2 per 724 milioni.
Nel Mid Cap balzo di Popolare Sondrio (+3,4%), mentre Credem (+1,2%) chiude con un progresso meno accentuato, ma la cui performance da inizio anno supera abbondantemente il 30 per cento.
Tra le Small Cap scatto di Creval (+4,7%) che entro fine anno potrebbe siglare una partnership nella bancassicurazione con Generali, e dopo aver ottenuto la Gacs sulla tranche senior da 464 milioni relativa alla cartolarizzazione degli 1,4 miliardi di npl perfezionata a luglio.
Poco mossa Carige (-0,2%) nell’ottava in cui ha ricevuto l’ok della Bce al rafforzamento patrimoniale da 1 miliardo e dopo che l’assemblea dei soci ha approvato l’aumento di capitale da 560 milioni con diritto di opzione. Inoltre, è stato fissato il prezzo di scambio è fissato a 30 per i titoli Tier1 e a 70 per i titoli Tier2 (per entrambi con consegna entro 7 giorni lavorativi dall’avvio dell’operazione), nell’ambito dell’operazione di Lme per la conversione dei bond subordinati da 510 milioni in titoli senior di nuova emissione. Operazioni fondamentali per il rilancio dell’istituto, insieme alla cessione degli asset non strategici.
Forte salto anche per Banco Desio (+6,6%), la cui controllata Popolare di Spoleto è stata revocata dalla quotazione.