Borse europee poco mosse, dopo una mattinata densa di dati macro e all’indomani del referendum in Catalogna, conclusosi con il 90% dei voti a favore dell’indipendenza da Madrid. Poco prima delle 12:00 la piazza spagnola risulta ancora la peggiore del Vecchio Continente, con l’Ibex 35 che arretra dell’1,2 per cento.
Intorno alla parità il Ftse Mib di Milano (+0,1%) e il Cac 40 di Parigi (+0,1%), mentre avanzano leggermente il Dax di Francoforte (+0,4%) e il Ftse 100 di Londra (+0,6%).
Indicazioni positive sono giunte dall’agenda macro e in particolare dall’attività manifatturiera dei Paesi europei. Nel dettaglio, il Pmi manifattura dell’Eurozona è salito a 58,1 punti dai 57,4 di agosto, appena sotto la stima di 58,2 ma comunque al livello più elevato da febbraio 2011. Anche in Germania l’indicatore ha accelerato a settembre, raggiungendo un massimo da 6 anni e mezzo a 60,6 punti, così come in Francia a 56,1 punti.
In Italia l’indice è rimasto stabile a 56,3 punti, picco da febbraio 2011, lasciando intravedere un’espansione solida nel quarto trimestre. I dati preliminari di agosto dell’Istat sul mercato del lavoro hanno evidenziato un aumento degli occupati pari allo 0,2% su base mensile e un tasso disoccupazione in calo dello 0,2% all’11,2 per cento. Nell’Eurozona, invece, il tasso è rimasto stabile al 9,1 per cento.
Intanto, sul mercato delle valute, l’euro si indebolisce a 1,174 dollari, appesantito dalle tensioni in Catalogna. Biglietto verde in rialzo anche sulla divisa nipponica, con il cambio dollaro/yen a 112,9.
Tra le materie prime prosegue la discesa dell’oro, giunto in area 1.273 dollari l’oncia. In lieve territorio negativo il petrolio, con il Brent (-0,3%) a 56,6 dollari e il Wti (-0,5%) a 51,4 dollari. Sull’obbligazionario, infine, il differenziale tra Btp e Bund si attesta in area 168 punti base, con il rendimento del decennale italiano in rialzo di circa 4 basis point al 2,14 per cento.
Tornando a Piazza Affari UBI (+3,6%) rimane il miglior titolo del Ftse Mib, dopo l’innalzamento della raccomandazione da ‘hold’ a ‘buy’ di Societe Generale con target price aumentato da 4 euro a 5,6 euro, oltre alla conferma del giudizio ‘outperform’ di Exane Bnp Paribas con target price a 5,5 euro.
In spolvero anche STM (+1,9%), FERRAGAMO (+1,2%) e TENARIS (+1,2%).
Sottotono ENEL (-1%) e TELECOM ITALIA (-1%), quest’ultima sempre al centro dell’attenzione per la mancata notifica della modifica di controllo che ha portato il Governo ad aprire un iter sanzionatorio.
In lieve rialzo BANCO BPM (+0,5%) nella prima seduta al termine di una settimana chiave per determinare il riassetto del comparto assicurativo del gruppo e BPER (+0,6%), dopo l’avvio della copertura con un ‘buy’ e target price a 6 euro da parte di Societe Generale, mentre INTESA (-0,3%) e UNICREDIT (-0,1%) sono sostanzialmente invariate.
Ben intonata FCA (+0,7%), in attesa dei dati di agosto sulle immatricolazioni in Usa e, a mercati chiusi, in Italia.